Mentre Martin Scorsese continua a sviluppare il suo preannunciato film sulla vita di Gesù Cristo, un primo sguardo al progetto emerge grazie a un estratto dello script contenuto nel libro del suo consulente, Padre Antonio Spadaro.
Come rivela Variety, Padre Spadaro Spadaro, ha pubblicato un estratto della prima bozza dello script e una serie di conversazioni avute con Martin Scorsese nel suo nuovo libro, Dialoghi sulla fede. L'ultimo capitolo del libro, intitolato Sceneggiatura per un possibile film su Gesù, è un testo di 20 pagine che Scorsese ha consegnato a Spadaro dandogli il permesso di pubblicarlo. Sebbene il testo sia una prima bozza e non la vera sceneggiatura su cui Scorsese lavorerà per il film, offre informazioni sulle motivazioni del regista e sull'approccio al film. "Quando l'idea di fare cinema ha cominciato a diventare concreta, avevo in mente di realizzare un film su Cristo nel mondo moderno, in abiti moderni, girato in 16mm e in bianco e nero per le strade di New York", si legge nell'estratto.
Martin Scorsese e la fede
Padre Spadaro, direttore della rivista gesuita La Civiltà Cattolica, ha parlato del suo rapporto con Scorsese e delle numerose conversazioni con il regista premio Oscar prima di partecipare a un convegno in Vaticano lo scorso maggio, dove Scorsese aveva annunciato l'intenzione di realizzare un film che racconta Gesù Cristo. Spadaro ha incontrato Scorsese dopo che uno dei suoi fratelli gesuiti ha aiutato il regista durante la produzione di Silence. Parlando del significato del film, ha anticipato: "È ancora work in progress. Ma quello che mi colpisce di più è che in definitiva non si tratta solo di una riflessione sulla figura di Gesù, ma anche di una riflessione sul suo cinema. Perché, come abbiamo potuto intuire da questa prima stesura, Scorsese rilegge in quest'ottica la sua produzione cinematografica precedente, quindi mi rendo conto che questo film sarà parte integrante del suo percorso di artista e che gli fornirà una illuminazione per interpretare quanto ha fatto fino ad ora."
Scorsese, reduce da Killers of the Flower Moon, ha anticipato l'intenzione di comparire in un cameo nel film su Gesù i 80 minuti che dovrebbe entrare in produzione entro la fine dell'anno. Scorsese ha ammesso che gli spettatori potrebbero rifiutare il film dato il soggetto, ma spera che abbiano una mente aperta.
Insieme al suo film su Gesù, Scorsese ha espresso la speranza di realizzare un altro paio di opere prima di ritirarsi. L'81enne regista ha stabilito il record per il maggior numero di nomination come miglior regista tra i cineasti viventi grazie a Killers of the Flower Moon, la sua ultima collaborazione con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.
Vita di Gesù: cosa sappiamo del film di Martin Scorsese
L'estratto della prima bozza di script
La scena è immersa nel buio.
Un'immagine dipinta del volto di Gesù viene illuminata all'improvviso. Poi, altrettanto velocemente, scompare di nuovo nell'oscurità.
MONTAGGIO RAPIDO di una serie di immagini: una semplice croce di legno appesa sopra un letto ben rifatto nell'appartamento di un caseggiato popolare... finestre di una chiesa con scene della vita di Gesù... una scultura in marmo di Maria che tiene il corpo di Gesù tra le braccia... un piccola croce d'oro accanto a un'immagine di Gesù che prega verso il cielo... un bambino seduto a un tavolo che guarda in alto la croce accanto a complessi disegni colorati per un film di fantasia intitolato La Città Eterna.
Altre immagini di Gesù: altri ritratti di famiglia prodotti in serie, brevi immagini in movimento da Intolerance, e poi da Il Re dei Re, da La tunica di Henry Koster e dalla versione sonora de _Il re dei re.
VOCE: Come milioni di altri bambini in tutto il mondo, sono cresciuto circondato da immagini di Gesù, tutte basate su un'idea comune del suo aspetto e del suo comportamento: bello, con meravigliosi capelli e barba lunghi, ascetico, pio...
Una scena tratta da Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, il discorso della montagna.
VOCE: Quando l'idea di fare cinema ha cominciato a diventare concreta, avevo in mente di realizzare un film su Cristo nel mondo moderno, in abiti moderni, girato in 16mm e in bianco e nero per le strade di New York, con apostoli in giacca e cravatta in vecchi corridoi scrostati e logori, con la crocifissione ambientata sui moli del West Side e poliziotti al posto dei centurioni... il mio mondo. Ma poi ho visto il Cristo di Pasolini. L'ambientazione non era moderna, ma la sensazione che trasmetteva lo era. C'era l'immediatezza di Cristo. Pasolini ci ha mostrato un Gesù spesso accaldato e arrabbiato. Chi ha combattuto... Il suo film aveva reso superfluo ciò che avevo in mente, ma mi ha ispirato ad andare avanti.