Maria Monsè ha fatto ritoccare chirurgicamente il naso alla figlia di 14 anni ed è finita al centro di una bufera. La soubrette ha pubblicizzato l'intervento sulla copertina del settimanale Nuovo facendo indignare anche la giornalista Selvaggia Lucarelli.
La vicenda era già stata raccontata e in parte anticipata durante una puntata di Pomeriggio 5, la trasmissione di Barbara D'Urso. Maria Monsè aveva detto nel salotto di 'Carmelita' "Mia figlia ha il complesso del naso perché ha una piccola gobbetta. All'inizio io e mio marito abbiamo detto di no. Poi abbiamo consultato una psicologa e ci ha detto che se questo per lei è un problema, si può fare. Ci ha dato il via libera, procederemo con un rinofiller". Le parole della Monsè avevano lasciato di stucco sia la conduttrice che le sue ospiti. Caterina Collovati aveva subito ironizzando sullo psicologo: "Vorrei conoscere il nome di questa psicologa...". La showgirl Angela Melillo aveva ribattuto: "Sono completamente contraria, ai figli bisogna saper dire di no". Maria Monsè aveva provato a difendersi "Io le dico dei no quando mi chiede di uscire".
Oggi il caso è riesploso grazie alla copertina della rivista Nuovo, sulla quale Maria Monsè indossa un paio di guanti chirurgici e spalma della crema sul naso della figlia Perla "ho portato mia figlia a rifarsi il naso" si legge sulla didascalia. La foto della copertina è stata condivisa da Selvaggia Lucarelli sul suo profilo Facebook che ha scritto: "Non so se mi disturba di più l'idea che faccia rifare il naso alla figlia minorenne o mostri io tutto sulla copertina di una rivista. In ogni caso, assistenti sociali subito".
Il post è stato commentato da centinaia di persone e tutte si scagliano contro la soubrette siciliana: "Gli assistenti sociali vanno solo dalle famiglie povere ma oneste che non arrivano a fine mese" ha scritto un utente del social e un altro: "Questa ragazzina è nelle mani di una pazza! Io ho due figli e non puoi capire quanto lavoriamo io e mio marito sull'accettazione di se stessi, sull'importanza della scuola, della cultura". Un'altra riporta una sua esperienza personale: "Ho portato mia figlia da una bravissima chirurga per un neo leggermente sporgente sulla palpebra, aveva 16 anni e ne faceva una tragedia, la dottoressa disse che fino ai 20 anni non l'avrebbe comunque toccata perché doveva ancora crescere e la cicatrice poteva ingrandirsi col tempo".