Marco Vannini: l'omicidio, l'audio integrale delle telefonate e le condanne

L'omicidio di Marco Vannini, colpito a casa della sua fidanzata con un colpo di pistola: l'audio integrale delle telefonate della famiglia Ciontoli al 118 e le condanne al nuovo processo.

Marco Vannini Eefmjba

Ricostruiamo i fatti principali dell'omicidio di Marco Vannini, il ragazzo di 20 anni che fu colpito da un proiettile a casa della fidanzata Martina Ciontoli e morto a causa di una grave e colpevole omissione di soccorso finalizzata a coprire le spalle del padre della ragazza, Antonio Ciontoli.

L'audio integrale delle telefonate al 118

Nell'audio integrale delle telefonate al 118 Federico Ciontoli parla con l'operatrice e le dice che "c'è un ragazzo che di botto è diventato bianco, non respira più", ma quando gli viene chiesto di essere più specifico, il ragazzo parla di uno "scherzo". Federico è nervosissimo e passa la telefonata a sua madre, la quale accenna a qualcosa che deve essere successo mentre Marco Vannini "stava entrando nella vasca da bagno", salvo poi chiudere frettolosamente la telefonata. La successiva chiamata viene fatta da Antonio Ciontoli, che dà l'indirizzo di casa all'operatrice e propone di essere lui a portare il ragazzo al pronto soccorso. Mentre l'operatrice gli spiega che sta attivando l'ambulanza si sente la voce di Marco Vannini che si lamenta, poi dice "Basta". Ciontoli accenna ad un infortunio in vasca: "Si è bucato un pochino" con un pettine a punta.

L'omicidio: cosa successe quella notte

Marco Vannini Martina Ciontoli

Marco Vannini, 20 anni, la sera del 17 maggio 2015 era a cena a casa della fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli con tutta la famiglia Ciontoli. Secondo le carte processuali Antonio Ciontoli - padre della ragazza e all'epoca comandante dei carabinieri della locale stazione - entrò nel bagno per prendere due pistole chiuse nella scarpiera. Nel bagno c'era Marco sotto la doccia. Antonio raccontò che mentre mostrava le pistole a Marco partì accidentalmente un colpo che ferì il fidanzato della figlia. Solo dopo 40 minuti dallo sparo, Federico Ciontoli, fratello di Martina, chiamò il 118. Il ragazzo disse che un amico era svenuto a causa di uno scherzo, l'operatrice chiese chiarimenti e Federico passò il telefono alla madre che, parlando con il 118, disse che andava tutto bene e che avrebbero richiamato in caso di bisogno. Erano passati 6 minuti dalla mezzanotte quando da casa Ciontoli fu fatta una seconda telefonata al 118, questa volta da parte di Antonio Ciontoli. Il padre di Martina disse all'operatrice che un ragazzo si era infortunato nella vasca con la punta di un pettine, l'operatrice in sottofondo sentì Marco lamentarsi. L'ambulanza arrivò 23 minuti dopo la mezzanotte e portò Marco al punto di primo intervento di Ladispoli. Da lì, Vannini fu trasportato con l'elisoccorso al Policlinico Gemelli dove morì alle tre del mattino del 18 maggio 2015.

I processi e le condanne

Antonio Ciontoli

Poco meno di tre anni dopo, il 14 aprile del 2018 Antonio Ciontoli fu condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario mentre la moglie e i due figli furono condannati a tre anni per omicidio colposo. A gennaio del 2019 Antonio Ciontoli fu ritenuto responsabile solo di omicidio colposo e la pena fu ridotta a cinque anni di carcere mentre quella per i suoi familiari fu confermata a tre anni. La famiglia Vannini ricorse in Cassazione che chiese la revisione del processo d'appello perché: "Tutti i familiari Ciontoli presero parte alla gestione delle conseguenze dell'incidente: si informarono su quanto accaduto, recuperarono la pistola e provvidero a riporla in un luogo sicuro, rinvennero il bossolo, eliminarono le macchie di sangue con strofinacci e successivamente composero una prima volta il numero telefonico dei soccorsi". Per la Cassazione anche Martina è da ritenere colpevole, la ragazza da infermiera disse all'operatrice del 118 di "non sapere cosa fosse successo, perché lei non era stata presente" ma fu smentita da un'intercettazione ambientale.

La nuova sentenza

Marco Vannini Omicidio

Pochi giorni fa la nuova sentenza: Antonio Ciontoli è stato condannato a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale, la moglie e i due figli sono stati condannati a nove anni e quattro mesi per concorso anomalo.

Nel nuovo processo il sostituto pg Saveriano ha affermato: "questo processo è stato caratterizzato da menzogne, bugie e reticenze messe in atto dalla famiglia Ciontoli e finalizzate a trovare una linea comune che potesse inquinare le prove. Obiettivo di tutti, a costo di assistere alla morte per dissanguamento di un ragazzo di 20 anni, era evitare che si corresse il rischio che Antonio Ciontoli perdesse il posto di lavoro".