Kobe Bryant: Ellen Pompeo attacca TMZ per la copertura sulla morte del campione

La star di Grey's Anatomy Ellen Pompeo contro TMZ per come è stata riportata la notizia della morte di Kobe Bryant, ma non si ferma e lancia anche accuse di sciacallaggio e abuso emotivo

L'attrice Ellen Pompeo ha scatenato una battaglia contro TMZ. Al centro dello sdegno di Pompeo ci sono le modalità con cui è stata gestita la notizia della morte di Kobe Bryant, avvenuta per un tragico incidente in elicottero lo scorso 26 gennaio. Inoltre, la star di Grey's Anatomy ha contestato TMZ, sito di gossip e notizie sulle celebrità che molto spesso riporta per primo gli scoop più cliccati per come vengono tirati in ballo anche i discutibili metodi di copertura giornalistica utilizzati nei casi di presunti abusi sulle donne.

Nel caso di Kobe Bryant, i primi a far circolare la notizia dell'incidente sono stati proprio i reporter di TMZ. A brevissima distanza dai primi aggiornamenti, fu reso pubblico anche il coinvolgimento della figlia e di altre nove persone, i cui nomi sono trapelati nelle ore successive. In sostanza, i familiari delle vittime hanno dovuto apprendere della sciagura dai siti di news e dai social network, senza passare dalla delicata fase di comunicazione con le forze dell'ordine.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
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Per aver privilegiato la necessità dello scoop senza pensare alle conseguenze emotive dell'accaduto, Ellen Pompeo tira in ballo su Twitter il fondatore di TMZ, Harvey Levin: "Le vite di molte persone non saranno mai più le stesse dopo questa tragedia... ma hai avuto il tuo scoop. Spero che dormirai bene la notte, sono certa che lo farai."

Kobe Bryant e sua moglie avevano un accordo segreto sull'elicottero: ecco quale

Il trattamento del caso Bryant è però solo l'inizio della crociata di Ellen Pompeo contro TMZ. In ballo ci sono anche le modalità con le quali il sito riporta notizie di presunti abusi sessuali, sbattendo "in prima pagina" le foto delle donne che denunciano. Più che informazione, Pompeo la definisce una forma di sfruttamento che non dovrebbe più essere tollerato e allarga il giro tentando di far riflettere sul tipo di giornalismo da cui siamo bombardati: "I dipendenti delle compagnie aeree vengono pagati, perché fatemi dire che ci sono specifiche compagnie che hanno sempre paparazzi e specifiche altre che non li hanno."