Kim Kardashian non crede che i fratelli Menendez meritino l'ergastolo. In un articolo per NBC News, la star dei reality e sostenitrice delle battaglie sociali legate alla giustizia, ha espresso pubblicamente il suo sostegno ad Erik e Lyle Menendez.
I due fratelli, rispettivamente di 53 e 56 anni, avevano solo 18 e 21 anni quando uccisero i loro genitori, José e Kitty, nel 1996. Il loro caso ha ricevuto un rinnovato interesse pubblico in seguito all'ultima puntata Monster di Ryan Murphy.
Il caso
"Siamo tutti il prodotto delle nostre esperienze. Esse plasmano chi eravamo, chi siamo e chi saremo. Fisiologicamente e psicologicamente, il tempo ci cambia, e dubito che qualcuno possa affermare di essere la stessa persona che era a 18 anni. Io so di non esserlo!" ha spiegato Kardashian.
Secondo la star, i Menendez sono stati probabilmente 'abusati sessualmente, fisicamente ed emotivamente per anni dai propri genitori', ricordando che Erik ha affermato che aveva solo 6 anni quando suo padre avrebbe iniziato a violentarlo. Sebbene il primo processo si sia concluso con un annullamento dopo che i familiari avevano testimoniato e oltre la metà dei giurati aveva votato per la non colpevolezza per le accuse di omicidio, un altro grande caso potrebbe aver cambiato il corso degli eventi.
Kim Kardashian è figlia di Robert Kardashian Sr., uno degli avvocati della difesa nel processo Simpson:"Otto giorni dopo l'assoluzione di O.J. Simpson cominciarono le arringhe iniziali del secondo processo a Erik e Lyle. Tuttavia, questa volta il giudice aveva cambiato le regole. I due fratelli furono processati insieme di fronte ad una sola giuria, gran parte delle prove degli abusi erano chiaramente inammissibili, e l'opzione di omicidio colposo non era più disponibile. Inoltre, alcuni testimoni furono esclusi dalla possibilità di testimoniare sui presunti abusi, privando la giuria di prove cruciali. Il procuratore, che aveva sostenuto con successo l'esclusione delle testimonianze sugli abusi, derise la difesa dei fratelli, durante la sua arringa finale per non aver prodotto alcuna prova di abuso" ha continuato.
Infine, Kim Kardashian ribadisce:"Ho passato del tempo con Erik e Lyle: non sono mostri. [...] Le uccisioni non sono giustificabili. Voglio che questo sia chiaro. Né il loro comportamento prima, durante o dopo il crimine. Ma non dovremmo negare chi sono oggi, con i loro 50 anni".