Il Lucca Film Festival ha accolto Kevin Spacey a braccia aperte anche se, vista la situazione politica internazionale "calda", non è mancata qualche protesta. L'attore americano, impegnato in una faticosa rinascita lavorativa dopo il brusco stop seguito ai suoi guai giudiziari, è approdato in Toscana per inaugurare la nuova edizione della manifestazione ritirando il premio alla carriera e introducendo l'anteprima mondiale del suo nuovo film, il thriller storico 1780, opera seconda del regista Dustin Fairbanks.
Il suo arrivo sul red carpet è stato accolto da una folla festante, ma anche da un gruppo di contestatori che hanno inneggiato alla Palestina libera sventolando bandiere. L'attore, che fine 2024 ha fatto visita ai kibbutz colpiti da Hamas e ai soldati israeliani feriti, ha in programma di fare ritorno a novembre per portare il suo spettacolo Songs & Stories.
Ma Kevin Spacey ha dimostrato chiaramente di non essere in Italia per parlare di questioni politiche. Prima di ritirare il premio, ha tirato fuori di tasca un foglio lanciandosi in un'ode del nome Luca (che lui pronuncia esattamente come Lucca) per poi cimentarsi in un'esilarante imitazione di Marlon Brando ne Il padrino nella scena in cui si rivolge al killer Luca Brassi. L'attore è poi tornato improvvisamente serio facendo riferimento alla sua situazione. "Quando House of Cards è stata sospesa ho visto sparire il mio mondo. Sono rimasto fermo a guardare il mondo andare avanti, le produzioni, i film, le interviste, e non ero sicuro di riuscire a tornare. Devo ringraziare l'incoraggiamento di Ewan Lowenstein, mio manager e amico più caro, che è rimasto sempre al mio fianco ed è qui con me oggi. Ewan mi ha sostenuto e mi ha spinto verso un futuro che non sapevo se sarebbe esistito. Ringrazio amici, famiglia e colleghi che si sono presi del tempo per sostenermi. Grazie per avermi insegnato che le seconde possibilità esistono. Sono felice di trovarmi qui e sono felice che questo riconoscimento arrivi proprio dall'Italia, un paese che amo e in cui ho trascorso molto tempo".
Il ritorno di Kevin Spacey: di cosa parla 1780

Film in costume prodotto con capitali indipendenti, 1780 è ambientato in Pennsylvania e racconta i disperati tentativi di un trapper e del figlioletto di proteggere un soldato ferito braccato dalle truppe inglesi durante la Guerra Civile Americana. Per Kevin Spacey il film è stato "un'esperienza fantastica. L'abbiamo girato in poco tempo, è un film *piccolo, ma ricco di ingredienti. Per il mio personaggio, un'eccentrica guida al soldo dei soldati inglesi, ho dovuto imparare a parlare una sorta di inglese antico con uno strano accento".
Parlando del coinvolgimento nel progetto, che uscirà nei cinema americani a gennaio per poi puntare a una distribuzione internazionale, Spacey ha confessato: "Una delle cose che ho sempre amato fare nella mia carriera è aiutare i giovani talenti. Ho iniziato a fare l'attore perché qualcuno ha scommesso su di me e sono felice di dare la stessa possibilità ai registi emergenti. Questo film è stato una sfida interessante perché sono stato chiamato a imparare un nuovo linguaggio. Il mio modello? Ho pensato tutto il tempo a Mark Twain".