Un nuovo sviluppo scuote la controversa causa tra Justin Baldoni e Blake Lively legata al film It Ends with Us - Siamo noi a dire basta. Un giudice federale ha stabilito che Baldoni ha diritto ad accedere ai messaggi scambiati tra Lively e la cantante Taylor Swift, ritenendoli pertinenti ai fatti contestati.
La decisione arriva dopo che l'attrice aveva chiesto un ordine di protezione per evitare di consegnare le comunicazioni, sostenendo che fossero irrilevanti. Tuttavia, il giudice distrettuale Lewis Liman ha rigettato l'obiezione, affermando che le conversazioni possono offrire elementi utili per chiarire le accuse di molestie e ritorsioni sul set.
Nella sua ordinanza, Liman ha scritto che "le richieste relative a messaggi tra la signora Lively e la signora Swift, in relazione al film o alla presente causa, sono adeguatamente circoscritte e funzionali alla scoperta di elementi che possano supportare o confutare le contestazioni della parte attrice".
Taylor Swift menzionata nei documenti legali
Secondo i documenti depositati in tribunale, Lively avrebbe indicato Swift come una delle persone a lei vicine che potrebbe essere stata messa a conoscenza di discussioni riguardanti lo svolgimento delle riprese. Il riferimento specifico è a una scena sul tetto modificata da Lively nel 2023, durante un incontro a casa sua con Baldoni. In quell'occasione, erano presenti anche Ryan Reynolds e Taylor Swift. Secondo la versione riportata negli atti, entrambe le celebrità avrebbero appoggiato le modifiche proposte da Lively, esercitando pressione sul regista.

La corte ha però precisato che l'accesso ai messaggi sarà limitato esclusivamente alle comunicazioni pertinenti al progetto e alla disputa legale in corso, escludendo quindi conversazioni di natura privata o personale.
Intanto, il team legale di Lively ha dichiarato la disponibilità a consegnare i documenti richiesti, fatta eccezione per le chat con Swift, a condizione che la controparte fornisca tutto il materiale video del film e le versioni non censurate delle comunicazioni già citate nella denuncia modificata. Proposta che gli avvocati di Baldoni hanno formalmente respinto.