L'interprete di Wonder Woman al cinema Gal Gadot è tornata a parlare di Joss Whedon e del suo comportamento sul set di Justice League con l'outlet israeliano N12 (via CBR), ribadendo ciò che aveva già detto in precedenza.
"Ha minacciato la mia carriera e ha detto che se avessi fatto qualcosa, avrebbe reso miserabile la mia carriera. Ma me ne occupai subito" ha raccontato l'attrice, riferendosi a ciò che era accaduto tra lei e il regista che subentrò dopo l'abbandono di Zack Snyder.
Al Los Angeles Times l'attrice aveva rilasciato simili dichiarazioni dopo che il collega Ray Fisher aveva esposto pubblicamente le sue lamentele nei confronti di Whedon e la produzione di Warner Bros. (in particolare Geoff Johns e Walter Hamada): "Sono contenta che Ray abbia reso nota a tutti la sua verità. Io non ero lì con i ragazzi quando girarono le loro scene con Joss Whedon, ma ho avuto la mia esperienza personale con lui, che non è stata delle migliori, e me ne sono occupata nel momento in cui è successo. L'ho fatto presente ai piani alti e loro se ne sono fatti carico. Ma sono contenta per Ray e per il fatto che abbia reso pubblica la sua verità"
Qualche mese fa poi, l'Hollywood Reporter pubblicò un pezzo dedicato alla vicenda, in cui erano presenti maggiori dettagli sul presunto comportamento di Whedon durante le riprese: "Lo scontro più evidente ci sarebbe stato quando Whedon costrinse Gadot a registrare dei dialoghi che a lei non piacevano, minacciando la sua carriera e screditando la regista di Wonder Woman Patty Jenkins. Fisher si rifiutò di commentare quanto successo con Gadot, ma un testimone dalla produzione che parlò anche durante le indagini affermò che, dopo un diverbio, 'Joss Whedon si stava vantando del fatto che lo sceneggiatore fosse lui, e che Gal Gadot avrebbe dovuto star zitta e seguire le sue direttive, dire le sue battute, altrimenti avrebbe potuto farla apparire davvero stupida nel film'".