Jerry Calà: "Quando Mara Venier prese a parolacce Robert De Niro e Joe Pesci"

Jerry Calà ha festeggiato i suoi primi 70 anni con un'intervista in cui ha ricordato gli sfavillanti anni vissuti a Roma e quella volta in cui Mara Venier prese a parolacce Robert De Niro e Joe Pesci

Jerry Calà si appresta a festeggiare i suoi primi 70 anni con un'intervista concessa a Il Messaggero in cui ricorda gli sfavillanti anni trascorsi a Roma e uno strano incontro in cui Mara Venier prese a parolacce Robert De Niro e Joe Pesci.

Venezia 2010: c'è anche Jerry Calà
Venezia 2010: c'è anche Jerry Calà

In vista dei suoi primi 70 anni, Jerry Calà ha fatto il punto sulla sua carriera e, in modo particolare, ha ricordato uno strano incontro. Secondo quanto rivelato dal comico italiano, gli anni Ottanta sono stati un periodo straordinario in cui fare incontri al limite dell'incredibile: "Facevo due o tre film a stagione e vivevo in una Roma fantastica, dove la notte facevi incontri favolosi. Una volta, io e Mara Venier, con cui ero fidanzato, fummo invitati a casa dai coniugi Pirelli: ma quel giorno si presentarono da loro anche Robert De Niro e Joe Pesci, e così io e lei fummo messi a dormire in salotto. Quando le due star rincasarono nel cuore della notte, Mara li aggredì prendendoli a parolacce in veneto. Tempo dopo, De Niro mi venne a trovare al Jackie O', un locale di Roma, truccato da vecchio e irriconoscibile: stava girando C'era una volta in America".

Nel corso della sua carriera da libidine, Jerry Calà ha stretto la mano a Werner Herzog, che si congratulò con lui per Diario di un maniaco, e festeggerà il suo 70esimo compleanno il prossimo 28 luglio all'Arena di Verona. L'attore, tra l'altro, inizierà a girare il suo nuovo film da regista e attore a fine anno, in compagnia del figlio di 18 anni.

Pur essendo stato il re del botteghino per un determinato periodo, Jerry Calà riesce anche ad ammettere i suoi errori. Il suo più grosso rimpianto? Non aver seguito il consiglio di Silvio Berlusconi: "Berlusconi una notte mi venne a stanare a Roma, fin dentro a un locale, per chiedermi se davvero non volessi fare TV con lui. Avevamo fatto insieme Tele Milano, aveva preso per me e per I Gatti un appartamento a Milano 2, ci eravamo divertiti. Ma io volevo fare il cinema. Economicamente sono stato uno stupido". Un secondo errore è da imputare alla rottura del contratto con Aurelio De Laurentiis: "Dopo Yuppies mi ero ritrovato in una serie di dinamiche di gruppo che non mi piacevano: volevo tornare protagonista, avere il mio spazio. Ma ho sbagliato: gli altri poi hanno fatto i soldi veri con i cinepanettoni. Io, almeno, ho conosciuto Marco Ferreri".

Grazie a Diario di un maniaco di Marco Ferreri, Jerry Calà ha vinto il Premio della Critica a Berlino ma, nell'ansia di tornare nel giro, ha commesso un grave errore. L'attore ricorda: "Vizi non ne ho tanti ma quando mi sto divertendo tendo a esagerare. Anche l'incidente del 1994 fu frutto di un'esagerazione, ero in super stress da lavoro. Avevo chiuso un film, preso un aereo, ero andato a cena da mia madre e poi da Smaila, in un locale fuori Verona. Poi il colpo di sonno, l'incidente in macchina e la recisione dell'aorta femorale. A salvarmi fu la temperatura sotto lo zero. Da allora sono cambiati i valori della mia vita".

Infine, alcuni rimpianti: "Il Longobardo (film che non ha mai realizzato ndr) è Benvenuti al sud scritto dieci anni prima. Complimenti ai produttori! Pipì Room, invece, è disponibile su YouTube e raccoglie una decina di episodi dedicati ai vizi dei giovanissimi. Il film è scritto sulla base delle confessioni che si facevano le ragazze nel bagno del locale di un mio amico. Origliavamo i loro discorsi attraverso una grata: il #MeToo oggi ci manderebbe al rogo".