Il documentario approfondirà il tema del suicidio assistito di Jean-Luc Godard, gettando luce sugli ultimi istanti del celebre regista franco-svizzero. Riconosciuto come uno dei pionieri della Nouvelle Vague francese, Godard ha lasciato un'impronta indelebile sul cinema con capolavori come "Fino all'ultimo respiro", "Questa è la mia vita" e "Una donna sposata".
Mitra Farahani, regista iraniana legata a Godard, si appresta a lanciare un documentario prodotto da Écran Noir Productions che esplora in modo intimo le circostanze relative al suicidio assistito del regista. Secondo quanto riportato dal World of Reel, l'addio di Godard a questo mondo è avvenuto in accordo con una sceneggiatura da lui stesso redatta: una scelta deliberata di abbracciare la morte volontaria.
Il film offre uno sguardo sui delicati sugli ultimi mesi del processo creativo di Godard, mostrando come il suo spirito artistico abbia persistito nonostante l'ombra imminente della morte: "Da due anni lavorava ad un ultimo film intitolato Scénario, prodotto da Écran Noir Productions. [Il documento] ripercorre questi ultimi mesi di creazione. Mentre l'agonia riempie l'orizzonte, l'opera resiste fino al limite più estremo. Il giorno prima della sua morte volontaria, Jean-Luc Godard rivolge le sue ultime parole davanti a una telecamera, le ultime istruzioni per un'opera incompiuta."
Il 13 settembre 2022 Jean-Luc Godard ha deciso di ricorrere al suicidio assistito nella sua casa di Rolle in Svizzera anche se, secondo quanto rivelato da una fonte anonima, il regista "non era malato, era solo esausto. È stata una sua decisione e per lui era importante che si sapesse. Si tratta di una pratica autorizzata e controllata in Svizzera".