Dietro l'immagine d'acciaio della guerriera di cinema e TV, c'era una battaglia privata che nessuno vedeva: Jaimie Alexander ha raccontato in una lunga nota su Substack come un episodio quasi fatale l'abbia obbligata a fare i conti con l'alcolismo e ad abbracciare una nuova sobrietà.
L'alcol come rifugio
Per anni, la protagonista di Blindspot e la Lady Sif del Marvel Cinematic Universe ha vissuto una dipendenza silenziosa, nascosta dietro routine lavorative, acrobazie sul set e sorrisi da red carpet. Come ha raccontato sul suo profilo social, "bevevo pesantemente, prendevo decisioni terribili e giustificavo comportamenti piuttosto di m*a". Il punto di rottura è arrivato in modo sorprendente, non come un percorso pianificato ma come una costrizione fisica: un viaggio durante una tempesta di neve, bloccata in una baita con un nuovo partner sobrio e nessuna bottiglia a cui aggrapparsi.
"Niente alcol da nessuna parte. Avevo controllato ogni angolo", ha scritto. Quella notte, che lei definisce "inferno assoluto", è stata il suo primo giorno senza bere dopo anni. Tornata a casa, due giorni dopo, ha tentato di bere un bicchiere di bourbon e non c'è riuscita: "Mi sentivo come se una forza magnetica mi separasse dal bourbon". Il corpo era in tilt, lo zucchero diventava un surrogato, sul set di Blindspot si reggeva in piedi a fatica, ma ancora non sapeva che dentro di lei si stava preparando qualcosa di ben più grave di una crisi d'astinenza.
Il dolore che la stava uccidendo... e che l'ha salvata
Il terzo giorno è arrivato il collasso: dolori addominali crescenti, sudore freddo, tremori, confusione mentale. "A pranzo non riuscivo quasi a stare in piedi", racconta. Poi il dolore si è spostato in basso a destra e, pochi minuti dopo, era raggomitolata sul pavimento. Il produttore l'ha fatta accompagnare d'urgenza dal medico, e lì sono iniziate le contrazioni: "IL PEGGIORE dolore della mia vita - e se conoscete la lista infinita dei miei infortuni, sapete cosa significhi".
La diagnosi è stata fulminea: appendice completamente perforata, sepsi in corso. È stata spogliata, disinfettata e preparata per un intervento d'urgenza. "Mi sentivo come se il corpo stesse bruciando dall'interno", ricorda. Poi, un secondo momento altrettanto intenso: prima di entrare in sala operatoria, un senso di pace e la consapevolezza che forse stava morendo. E una frase che ha ascoltato dentro di sé: "Non potrai mai più bere, se vuoi vivere". È lì che ha fatto la promessa. E non ha più toccato l'alcol da quel giorno.
Guardandosi indietro, ha sintetizzato il paradosso che spesso accompagna le rinascite profonde: "Quello che pensavo fosse la cosa peggiore che potesse capitarmi, si è rivelato la cosa migliore che mi sia mai capitata. Mi è stata data una seconda possibilità da qualcosa più grande di me, e ho scelto di prenderla... Sono dovuta quasi morire per svegliarmi e iniziare a vivere."
Oggi, Alexander incoraggia chiunque affronti difficoltà a cercare aiuto e a guardare dentro di sé, "perché è lì che troverai il coraggio con cui sei nato".