Il mostro di Firenze è una definizione che viene usata in riferimento all'artefice di una serie di duplici omicidi avvenuti fra il 1974 e il 1985 nella provincia del capoluogo toscano: ripercorriamo insieme la storia degli omicidi fino ad arrivare al presunto assassino.
La vicenda ebbe molto risalto mediatico, in quanto per la prima volta ebbero luogo ben 8 omicidi seriali in Italia, ed in seguito fu riconosciuta come una delle più sanguinose del Paese: la notte del 21 agosto 1968, gli amanti Antonio Lo Bianco e Barbara Locci furono assassinati mentre si erano appartati in macchina e sei anni dopo, il 14 settembre 1974, fu la volta dei due fidanzati Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini.
Tra il 1981 e il 1982 il mostro colpì ancora, uccidendo altre tre coppie con la stessa arma: una Beretta calibro 22. Nel settembre del 1983 furono assassinati Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rusch e il 29 luglio dell'anno seguente ebbe luogo il settimo omicidio, quello di Claudio Stefanacci e Pia Rontini. L'ultimo delitto, verificatosi nel 1985, fu quello di due giovani francesi, Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot.
Nel 2000 l'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti compagni di merende Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli e poi assolto in appello.
Pacciani è morto d'infarto prima di poter affrontare il nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996, Lotti invece è stato condannato a 26 anni e Mario Vanni all'ergastolo. Ad oggi tutti e tre "i compagni di merende" sono deceduti.