Hugh Grant ha svelato quale film considera essenziale per l'inizio di una seconda fase della sua carriera dopo una serie di flop ai box office.
La star britannica, intervistata da Vanity Fair, ha ripercorso i problemi che ha affrontato un decennio fa ed espresso la sua gratitudine per la chance avuta di poter ricominciare a lavorare.
Il momento difficile
Ricordando quanto accaduto un decennio fa, Hugh Grant ha spiegato: "Ero completamente bloccato. Le Wachowski mi hanno offerto delle piccole parti in Cloud Atlas e, onestamente, probabilmente l'hanno fatto solo perché qualcuno tra i loro distributori internazionali aveva detto 'Abbiamo bisogno di nomi più riconoscibili. Infilateci qualcuno di riconoscibile'. Avranno pensato: 'Oh, non vogliamo realmente Hugh Grant, ma gli daremo qualche piccola parte'. Lo negheranno, ma penso sia in parte quanto accaduto".
L'attore si è quindi ritrovato ad avere sei piccoli ruoli, tra cui quello del marito del personaggio interpretato da Ben Whishaw. L'esperienza, oltre a dargli nuova visibilità, ha alimentato la sua passione per la recitazione grazie alla possibilità di mettersi alla prova con vari personaggi molto diversi tra loro. Grant ha ricordato: "Ho pensato: 'Oh sì, mi piaceva fare questi personaggi, in effetti mi piaceva quasi recitare'".
L'attore ha ricordato come avesse iniziato a recitare interpretando personaggi strani e facendo ridere le persone all'università, prima di iniziare uno show comico a Londra. Per puro caso, le sue opportunità lavorative sono cambiate: "Forse per il mio aspetto, sono stato portato a diventare il protagonista, l'eroe romantico, ed è andata bene, ma non è ciò che penso mi permetta di dare il mio meglio, in parte perché è meno divertente".
Recitare in Cloud Atlas, invece, gli ha fatto ottenere delle offerte completamente diverse, come quella in Heretic dei registi Scott Beck e Bryan Woods.