Hamnet, il nuovo film diretto da Chloé Zhao, doveva segnare un grande ritorno dell'autrice premiata con l'Oscar per Nomadland, ma le prime reazioni sembrano indicare tutt'altro scenario.
Atteso alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, il film è stato invece escluso dal programma ufficiale, e si vocifera che i risultati poco convincenti delle proiezioni di prova siano stati decisivi.
Le prime reazioni non convincono il pubblico
Secondo fonti vicine alla produzione, le reazioni ai test screening di Hamnet sarebbero state tiepide, se non addirittura negative. Alcuni spettatori lo avrebbero definito come "pornografia della miseria", sottolineando una narrazione priva di direzione e un tono eccessivamente cupo. Nonostante le prove convincenti di Paul Mescal e Jessie Buckley, al centro delle critiche finiscono la sceneggiatura, firmata dalla stessa Zhao, e uno stile registico giudicato troppo freddo e distante.
Una rilettura drammatica della storia di Shakespeare
Ambientato nell'Inghilterra del 1580, Hamnet racconta la tragedia della moglie di William Shakespeare, Agnes, alle prese con la morte del giovane figlio. Il celebre drammaturgo è appena menzionato nel film e indicato perlopiù come "il tutor di latino", mentre l'opera esplora il dolore di Agnes in chiave quasi mistica. Secondo alcuni critici, questa scelta avrebbe impoverito la narrazione, trasformandola in un lungo esercizio di stile privo di empatia.
A livello visivo, Zhao ha scelto un'impostazione molto autoriale, con inquadrature statiche, angolazioni dall'alto e primi piani estremamente ravvicinati. Queste scelte, però, non hanno convinto tutti. "È come se conoscessimo ogni lentiggine del volto di Jessie Buckley", ha commentato ironicamente un partecipante. Anche il giovane interprete di Hamnet è stato indicato come un errore di casting, mentre Joe Alwyn viene descritto come poco incisivo.
Prodotto da Focus Features, Hamnet è l'adattamento del romanzo di Maggie O'Farrell, inizialmente sviluppato da Sam Mendes, poi passato a Zhao. Il film vanta la fotografia del due volte candidato all'Oscar Łukasz Żal, ma le premesse non sembrano rassicuranti. Dopo il successo di Nomadland e il passo falso di Eternals, Zhao si confronta ora con una nuova sfida che, almeno per il momento, sembra in salita.