Giancarlo Giannini ha ricordato Mariangela Melato, elogiandone il talento e la personalità, e raccontando quanto l'attrice fosse "come qualsiasi essere umano dovrebbe essere". L'attore ha anche ricordato il loro primo incontro e ha parlato del loro approccio alla recitazione.
Otto anni sono trascorsi dalla scomparsa di Mariangela Melato, una delle attrici più volitive ed amate del cinema e del teatro italiano. Quando mancano cinque mesi a quello che sarebbe stato il suo ottantesimo compleanno, ci pensano le parole di Giancarlo Giannini a descrivere il talento e la personalità della donna con cui negli anni Settanta ha condiviso il set di Mimì metallurgico ferito nell'onore, Film d'amore e d'anarchia e Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto, sempre per la regia di Lina Wertmuller.
L'omaggio dell'attore a quella che lui stesso definisce come la sua "compagna di giochi", è stato riportato da Bianco e nero, rivista del Centro sperimentale di cinematografia, e ripreso nelle scorse ore da Il Secolo XIX. Giannini ha quindi elencato le innumerevoli virtù che caratterizzavano Mariangela Melato, ricordando la chimica che intercorreva tra loro e che il pubblico non ha mai avuto difficoltà a percepire nel corso degli anni. "Io e Mariangela eravamo due compagni di giochi. Consapevoli che tutto è finto, che nessuno deve dirti di entrare nel personaggio. Io non lo so come si entra nel personaggio, e neanche Mariangela lo sapeva", ha dichiarato l'attore italiano, aggiungendo: "Abbiamo fatto carriera senza entrare nei personaggi, ma rappresentandoli, 'giocandoli', to play. Io e Mariangela non siamo due attori da 'metodo'. Siamo due che si divertono".
Giannini ha anche ricordato il primo incontro con la sua amica e collega: "Ho conosciuto Mariangela a Milano. Eravamo molto giovani e mi pare dovessimo entrambi ritirare un premio. Aveva i capelli corti, da maschietto, e questi occhioni strani...". L'attore ha svelato di aver suggerito lui stesso il nome di Mariangela Melato a Lina Wertmuller per Mimì metallurgico ferito nell'onore, dando così vita al loro sodalizio. Per quanto riguarda la chimica che legava l'uno all'altra, ha poi detto: "Cos'è la chimica tra due attori? Non lo so, nessuno lo sa. Mastroianni e Loren. Erano perfetti e anche loro giocavano sempre. La chimica è quel 'quid' di cui parla Stanislavskij, è qualcosa di magico e nessuno sa che cosa sia". Giancarlo Giannini ha quindi descritto la scintilla scoccata con Mariangela Melato: "Quel 'quid' non è detto che l'abbiano tutti ma un attore può costruirlo. L'attore bravo lo capisci dal ritmo. Tu dici la battuta, l'altro risponde a tempo, in dieci secondi, ed hai l'illuminazione e pensi 'Questo è bravo'". Il riferimento, ovviamente, è a quanto accaduto la prima volta che i due si sono ritrovati insieme sul set. "Mariangela aveva ritmo, aveva l'alone, aveva tutto. Era bravissima. Ma era più che brava. Era spiritosa, intelligente, colta. Femminista, donna vera. Volitiva, coraggiosa, pulita, luminosa. Come deve essere un essere umano. Era bellissimo lavorare con lei".
Giancarlo Giannini ha poi continuato ad elogiare la compianta attrice, descrivendone la capacità di coltivare il proprio talento e lasciare al di fuori del set e del palco le difficoltà affrontate nel corso della sua esistenza. "Credo che al cinema si liberasse. Aveva avuto una vita difficile, una salute non di ferro, anche da bambina, e quando metti una persona che ha sofferto davanti alla macchina da presa è come rompere una barriera di cristallo, scompare tutto. Questa è la magia del cinema", ha dichiarato l'attore, usando infine parole ricche di stima per ricordare la Mariangela Melato 'teatrale': "A teatro, Mariangela è stata un'attrice tragica straordinaria. Era del livello di Sarah Ferrati, di Lilla Brignone, di quelle grandi attrici che conservano un modo classico di lavorare", ha dichiarato Giannini, aggiungendo: "Aveva una padronanza della voce assoluta, unita ad una voce speciale, bassa, quasi maschile. Che è un dono, ma va coltivata. Vederla in teatro era come andare a vedere Olivier recitare Shakespeare in inglese: una 'auctoritas'".