Gabriele Muccino sulla balbuzie: "Ho trasformato la frustrazione in cinema"

Gabriele Muccino, durante un'intervista del Corriere della Sera, si è aperto a proposito della balbuzie che lo affigge, rivelando che è riuscito a trasformarla 'nel suo modo di fare cinema'.

Intervistato recentemente da Chiara Maffioletti de Il Corriere della Sera, Gabriele Muccino ha parlato della sua balbuzie: il celebre regista italiano ha spiegato alla giornalista che è riuscito a trasformare in cinema la frustrazione causata dal disturbo del linguaggio.

Alla domanda della Maffioletti: "La balbuzie ha avuto un ruolo così determinante nel renderla la persona che è?", Muccino ha risposto con le seguenti parole: "Di fatto questa sorta di frustrazione nella comunicazione e nella socialità ha fatto in modo che creassi un mio osservatorio delle relazioni umane e della vita che è stato poi riutilizzato e riciclato nel mio modo di fare cinema."

"I piani tra realtà e vita ricostruita così si fondono. Ho schierate davanti a me tutte le declinazioni dell'animo umano, dalle più fosche alle più pure, e me ne faccio portatore sano. Ma mentre giro, poi, questo viaggio mi possiede totalmente", ha continuato il regista italiano.

"Nei miei film finisco per raccontare me stesso, mi metto io per primo a nudo in questa sorta di esposizione del sentimento e delle contraddizioni che in noi risiedono. Siamo governati da un subconscio che sceglie quasi tutto al posto nostro: quale colore ci piaccia o che persona ci attragga. Ci fa compiere insomma tutte quelle scelte che definiscono la nostra vita", ha concluso Gabriele Muccino.