Fortnite, lo sanno tutti, è un videogioco sparatutto e non una serie tv o un film. Allora perchè Netflix l'ha definito, in barba agli altri rivali per lo streaming, il suo più grande concorrente? Nell'annuncio dei risultati finanziari del quarto trimestre, la piattaforma streaming ha detto di non temere altre piattaforme streaming come Amazon o Hulu ma che, al momento: "Concorriamo (e perdiamo) contro Fortnite più che contro HBO".
L'azienda lavora giorno dopo giorno per migliorare il proprio servizio e per attirare sempre più utenti ma la lotta contro il videogioco della EpicGames si sta rivelando ardua. Fin dal suo arrivo nel 2017, Fortnite è stato un successo inarrestabile: solo nel 2018 ha generato utili per 2,4 miliardi di dollari e la società di analisi SuperData ha stimato che sono più di 200 milioni i giocatori sparsi per il mondo. Ma qual è il vero nodo del contendere? Naturalmente è il tempo che gli utenti hanno a disposizione. Non è un caso che a Fortnite venga imputato anche un altro curioso traguardo: oltre 200 divorzi nel solo Regno Unito nella prima metà del 2018. Sembra che gli 80 milioni di utenti attivi mensilmente su Fortnite passino più tempo a giocare di quanto i 100 milioni di utenti Netflix non trascorrano in compagnia di film e serie tv.
Senza considerare i milioni di persone che preferiscono assistere alle partite di chi gioca a Fortnite. Non a caso anche YouTube rimane un grosso rivale di Netflix. Nell'ottobre 2018, quando YouTube ha subito un blackout di circa 90 minuti, Netflix ha registrato un picco nelle visualizzazioni e nelle registrazioni. Una piattaforma come Hulu, invece, rappresenta ancora una piccola preoccupazione: Hulu afferma di aver superato i 25 milioni di clienti a partire dalla fine del 2018 e guadagnato 8 milioni di dollari durante l'anno ma, presente solo in Stati Uniti e Giappone, non può contare sugli introiti di una distribuzione globale.
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In realtà Netflix compete direttamente con altri servizi come Amazon Prime Video, Hulu, HBO Now, Showtime, CBS All Access ma, più che sul numero di utenti, sui soldi che ogni spettatore è disposto a spendere mensilmente per godere dei suoi servizi. Secondo la società di consulenza Magid, i consumatori statunitensi spendono in totale circa 38 dollari al mese per lo streaming e, con il tempo, Netflix si troverà ad affrontare concorrenti nuovi e ben organizzati come Disney+ e WarnerMedia, che debutteranno nel 2019. La sola Disney+, tra l'altro, diventerà la sola piattaforma a poter distribuire tutti i titoli Walt Disney Studios, Lucasfilm e Pixar, portando via a Netflix una buona parte del suo catalogo.