Torna l'appuntamento settimanale con Fake - La fabbrica delle notizie che da questa settimana anticipa la messa in onda alle 22.45. Nel quarto appuntamento stasera su Nove, Valentina Petrini approfondirà influencer, chirurgia, l'app Immuni e l'impatto delle fake news sui giovani con Francesca Barra, giornalista e opinionista tv, Enrico Bertolino, comico e conduttore televisivo, ed Enrico Bucci, professore aggiunto alla Temple University di Philadelphia.
Si parlerà delle trappole per i giovani sul web che, con l'avvento dell'era degli influencer, sono diventate un fenomeno sempre più preoccupante: nessuna remora a mostrarsi sui social da positivo mentre si viola la quarantena e si cerca di prendere un aereo; ragazzine che fanno a gara a essere sempre più magre; le sfide nelle challenge. L'emergenza della nuova sindrome della "snapchat dismorphia", che spinge sempre più adolescenti a sottoporsi a pericolosi interventi chirurgici per riprodurre i lineamenti perfetti disegnabili con le app. Si emulano le star arrivando a sottoporsi a interventi di chirurgia plastica deformante; si ascoltano le news (e le fake news) diffuse dagli influencer come se fossero mantra.
Dietro le performance spavalde delle dirette instagram, la vita vera di una giovane influencer: intervista esclusiva a carimadituttidipiu (nome del suo profilo instagram, ndr). Ampio spazio verrà riservato anche al Covid-19 dove verrà analizzato il tema dell'App Immuni, grazie all'esperienza diretta del nostro analista Matteo Flora, che ne ha patito in prima persona il malfunzionamento. Enrico Bertolino regalerà anche la sua "Pacata Opinione", uno sketch di successo dove interpreta se stesso e un suo "doppio" immaginario, per sorridere delle comunicazioni contraddittorie che hanno contraddistinto questi mesi di pandemia.
Matteo Flora e il Prof. Denicolai dell'Università di Pavia presenteranno i risultati di una ricerca sull'indice di #PauraCovid che analizza come la paura del contagio subisca una mutazione in base all'età. E infine, tornando ai giovani, ci si porrà una domanda cruciale: se in Italia si criticano i social in quanto diffusori di fake news, come è vissuta in Cina la censura di questi strumenti moderni di comunicazione?