Si è spento a Roma lo sceneggiatore Tullio Pinelli, storico collaboratore di Federico Fellini e di altri registi dell'epoca d'oro del nostro cinema, come Pietro Germi, Alberto Lattuada e Mario Monicelli. Nato a Torino nel 1908, Pinelli aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo subito dopo la laurea in giurisprudenza: mentre esercitava la professione di avvocato infatti, scriveva anche testi teatrali che andarono in scena con successo, tanto che furono adattati anche per la radio.
All'inizio degli anni '40, si trasferì a Roma e iniziò a collaborare con Federico Fellini alla stesura delle sceneggiature dei film di Alberto Lattuada, Roberto Rossellini e Pietro Germi, e il loro sodalizio artistico proseguì anche quando Fellini passò definitivamente dietro la macchina da presa, e Pinelli firmò le sceneggiature dei suoi film più famosi, come Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, La dolce vita e Otto e mezzo. In più di mezzo secolo di carriera però, Pinelli è stato l'autore delle sceneggiature di pellicole come Speriamo che sia femmina, Alfredo Alfredo, Amore mio aiutami e soprattutto della trilogia di Amici Miei, che fu iniziata da Monicelli e conclusa da Nanni Loy.
Oltre alla sua attività di sceneggiatore, la famiglia di Pinelli ci tiene a ricordare anche il suo impegno durante la guerra di liberazione.
I funerali di Pinelli - che l'anno scorso aveva festeggiato il suo centesimo compleanno con la pubblicazione di un libro, L'uomo a cavallo - si terranno domani mattina nella cappella della casa di cura Villa Sacra Famiglia, a Roma.