Donato Bilancia, gli omicidi, le indagini e la causa di morte

Donato Bilancia è stato uno dei più temuti serial killer italiani: ecco la sua storia, i suoi delitti e la causa della sua morte

Con 17 omicidi a suo carico e 13 condanne all'ergastolo, Donato Bilancia è stato uno dei più temuti serial killer italiani. Rievochiamo il caso del "Mostro della Liguria", la serie di delitti da lui commessi, le indagini e la sua morte.

Chi è Donato Bilancia

Donato Bilancia è nato a Potenza il 10 luglio 1951, la famiglia dopo vari trasferimenti si stabilì a Genova nel 1956. Quello che poi diventerà un temuto serial killer ha a che fare con la giustizia per la prima volta a 15 anni per furto, a 23 anni è arrestato in flagranza di reato, sempre per furto, e due anni dopo è arrestato nuovamente per rapina ma riesce ad evadere. Il gioco d'azzardo è un altro dei suoi vizi e nel giro delle bische clandestine è conosciuto con lo pseudonimo di "Walterino". Il fratello Michele, con cui non ha mai avuto un buon rapporto, nel 1987 si suicida gettandosi sotto un treno insieme al figlio di 4 anni.

Il suicidio del fratello di Bilancia, Michele

Le cronache dell'epoca raccontano che Michele Bilancia, fratello di Donato, "Un uomo di trentasette anni, che si era separato in mattinata, sconvolto dalla prospettiva di perdere anche il figlio di quattro anni, di cui la moglie aveva appena chiesto l'affidamento, si è ucciso insieme al piccolo che teneva in braccio, gettandosi sotto un treno. L'episodio, descritto dai macchinisti del convoglio, è stato agghiacciante. Erano esattamente le 14.39. Sulla linea a mare della ferrovia transita l'espresso Ventimiglia-Genova, più o meno in orario. Mancano pochissimi chilometri al capolinea di Genova Principe, e a Pegli il treno non deve fermare. Lo abbiamo scorto all'improvviso, quell'uomo, al momento di attraversare la stazione di Pegli hanno raccontato i macchinisti c'era la gente ferma sulla pensilina, lui era invece su una piazzola di cemento a fianco dei binari, poco oltre. Lì per lì non abbiamo capito che cosa facesse così appartato. Comunque ci siamo allarmati e abbiamo azionato il fischio del treno, a lungo e con forza. Nello stesso tempo abbiamo cominciato a frenare, ma non c'era molto spazio. Come siamo arrivati a pochi metri dalla piazzola, l'uomo si è mosso. Allora ci siamo accorti che aveva un bambino in braccio. Si è buttato contro la motrice e non c'è stato nulla da fare: sono stati colpiti in pieno. I due corpi maciullati sono stati trascinati lungo i binari"

I primi delitti del serial killer

La prima vittima accertata di Donato Bilancia è Giorgio Centanaro di professione biscazziere, trovato morto nella sua casa di Genova il 16 ottobre 1997. Il killer si è autoaccusato di questo delitto archiviato, in prima istanza, come morte naturale. Bilancia pensa di essere stato truffato al tavolo da gioco, è questo il movente del suo primo delitto e dei suoi due successivi: il biscazziere Maurizio Parenti e la moglie Carla Scotto.

Dopo pochi giorni, il 27 ottobre, uccide Bruno Solari e Maria Luigia Pitto, dopo essersi introdotto a casa loro nel tentativo di rapinarli. Dopo Genova il killer colpisce a Ventimiglia, sottraendo 45 milioni al cambiavalute Luciano Marro, sesta vittima del Bilancia. La settima vittima è un metronotte, Giangiorgio Canu ucciso a Genova il Il 25 gennaio 1998, in questo caso non esiste movente, solo il suo odio per le forze dell'ordine che erano sulle sue tracce.

Il killer delle prostitute e gli omicidi sui treni

Donato Bilancia uccide inoltre un altro cambiavalute, Enzo Gorni e quattro prostitute: Stela Truya, Ljudmyla Zubskova, Tessy Adodo e Kristina Valla. Sotto i colpi della sua pistola cadono anche i metronotte Massimiliano Gualillo e Candido Randò e il benzinaio Giuseppe Mileto, il 20 aprile 1998, ultima vittima del serial killer.

Il caso di Donato Bilancia, chiamato dai giornali Il caso del Mostro della Liguria, diventa un fatto di interesse nazionale quando il serial killer sposta la sua attenzione sui passeggeri dei treni. Il 12 aprile, senza nessun movente, uccide sull'Intercity La Spezia-Venezia l'infermiera milanese Elisabetta Zoppetti. Sei giorni dopo sul treno che unisce Genova a Ventimiglia spara a Maria Angela Rubino, baby sitter di 32 anni.

Donato Bilancia ha un suo modus operandi, uccide il più delle volte in giorni festivi o prefestivi, un colpo o due di pistola esploso alla nuca o dietro l'orecchio, quando può costringe la vittima ad inginocchiarsi, come fosse un'esecuzione.

L'arresto di Donato Bilancia

L'arresto di Donato Bilancia è stato del tutto casuale. Il serial killer ha acquistato una Mercedes da un amico, Pino Monello, senza perfezionare il passaggio di proprietà. Monello riceve delle multe relative al mancato pagamento di pedaggi autostradali e va in Questura per contestarle. Gli inquirenti che indagano sugli omicidi del Mostro della Liguria si trovano davanti la foto di Bilancia, che è praticamente uguale all'identikit fatto da Lorena, la transessuale che, fingendosi morta, riuscì a salvarsi la notte in cui furono uccisi Massimiliano Gualillo e Candido Randò. Altri indizi, compreso quello del DNA, incastrano l'assassino che viene arrestato il 6 maggio 1998 dai Carabinieri all'uscita dell'ospedale San Martino di Genova

La morte di Donato Bilancia

Donato Bilancia è deceduto nel carcere di Padova, dove stava scontando la condanna, diventata definitiva con la sentenza della Corte di Cassazione, a 13 ergastoli per i 17 omicidi a cui si cumulavano i 16 anni di condanna per il tentato omicidio di Lorena Castro. Bilancia, è morto il 17 dicembre 2020, dopo aver contratto il Covi-19.