Davide Calgaro e Sabrina Martina sono tra i giovani protagonisti del film con Aldo, Giovanni e Giacomo,Odio l'estate, e durante il nostro Ultrapop Festival hanno espresso un interessante parere in merito al cinema di oggi.
Come si approcciano oggi i ragazzi al mondo della recitazione? È più facile diventare attori rispetto a prima? Nella nostra intervista sul canale Twitch di Movieplayer, gli attori di Odio l'estate, Davide Calgaro e Sabrina Martina hanno risposto a queste e altre domande, fornendoci un interessante punto di vista:
"Abbiamo visto, nel corso degli anni, il ruolo dei giovani un po' bistrattato nel mondo cinematografico" - ha detto Davide - "Pensiamo all'America, tipo nella serie di Dawson's Creek abbiamo visto recitare il ruolo di ragazzi da attori che hanno più di 30 anni. In Italia, invece, abbiamo assistito di solito a una stereotipizzazione dei ruoli: i giovani vengono visti come sempre attaccati ai social, come "sfigati" nerd, i "figli di papà", liceali in preda agli ormoni. Tendiamo a rimarcare sempre quei concetti, quando invece la varietà dei nostri caratteri è come quella che esiste negli adulti. Certo, magari non abbiamo un'identità formata come quella di un quarantenne, ma siamo persone che hanno comunque un'identità, sarebbe interessante scavare in certi profili e vedere cosa c'è dietro noi giovani. Stiamo facendo grandi passi in avanti, forse in Italia siamo un po' lenti, ma siamo fiduciosi."
"Ci sono molti registi e sceneggiatori che si ispirano ai ragazzi che conoscono loro, ma è pur sempre una conoscenza limitata, l'adolescenza non ha una sola sfumatura, ha tante complessità" - ha raccontato Sabrina - "A volte anche chi scrive ha le idee stereotipate, i tempi cambiano, anche le evoluzioni di noi giovani tendono a cambiare. Inoltre non dobbiamo sottovalutare che per noi giovani è anche molto più facile avvicinarci al mondo del cinema e della recitazione. Molti nostri colleghi più grandi hanno iniziato ad avere successo a 30/40 anni, noi abbiamo un feedback maggiore invece grazie ai social. Ma c'è molta più competizione, proprio perché ci sono più attori, più storie, più film, più serie. Se diventare "attore" è più facile sin da giovanissimi, emergere, creandosi un'identità definita e duratura nel tempo, non rimanere soltanto una meteora, è più difficile."