Morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa, chi era e cosa successe quel giorno a Palermo

Carlo Alberto Dalla Chiesa era l'uomo incaricato dallo Stato per combattere la mafia in Sicilia dopo aver sconfitto le Brigate Rosse: ecco chi era il Generale ucciso il 3 settembre 1982 e cosa successe il giorno dell'omicidio.

La morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 3 settembre 1982, è ricordata come una delle pagine più buie della lotta contro la Mafia. Nell'agguato a Palermo, morirono anche la moglie di Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. Ecco chi era il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che dopo aver sconfitto il terrorismo, era stato mandato nel capoluogo siciliano per contrastare Cosa Nostra.

Carlo Alberto Dalla Chiesa, dalla collaborazione con i partigiani alla lotta contro il terrorismo

Carlo Alberto Dalla Chiesa
Una foto di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa era entrato nell'Esercito Italiano, allora denominato Regio Esercito, nel 1941, durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'armistizio, collaborò con i partigiani finché, scoperto dai nazisti, fu costretto a scappare per non essere catturato e deportato in Germania.

Alla fine della guerra fu mandato a Casoria, in provincia di Napoli, per combattere il banditismo. Qualche anno dopo fu trasferito in Sicilia, agli ordini del colonnello Ugo Luca, per sconfiggere le bande criminali dell'isola. Nella regione tornò negli anni Sessanta per combattere Cosa Nostra e durante quel periodo indagò sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.

Negli anni Settanta, in qualità di comandante della 1ª Brigata Carabinieri, che aveva la sua sede a Torino, si trovò ad affrontare molti episodi di terrorismo legati al gruppo delle Brigate Rosse. Nel maggio del 1974, Carlo Alberto Dalla Chiesa formò il Nucleo Speciale Antiterrorismo che, qualche mese dopo, catturò Renato Curcio e Alberto Franceschini, considerati i fondatori delle Brigate Rosse. I metodi usati dal Nucleo Speciale furono aspramente criticati e portarono al suo scioglimento due anni dopo la fondazione.

Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 1978 fu messo a capo del coordinamento delle Forze di Polizia e degli Agenti Informativi per la lotta contro il terrorismo. Il Generale, al quale furono dati poteri speciali, doveva dare la caccia agli assassini di Aldo Moro, il leader del partito democristiano rapito e ucciso da una frangia delle Brigate Rosse. Nel 1979 tornò a Milano come Comandante della Divisione interregionale Pastrengo. Qui arrestò Patrizio Peci che, come pentito, aiutò lo Stato a sconfiggere le Brigate Rosse.

Carlo Alberto Dalla Chiesa nominato Prefetto di Palermo

Giannini e la Cavallin sono Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro nella biopic dedicata al generale ucciso dalla mafia
Giannini e la Cavallin sono Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro nella biopic dedicata al generale ucciso dalla mafia

Il 6 aprile 1982 fu nominato Prefetto di Palermo, nel giorno del suo arrivo nel capoluogo siciliano la mafia uccise il parlamentare comunista Pio La Torre, che due anni prima aveva presentato alla Camera il disegno di legge che introduceva il reato di associazione di tipo mafioso e il sequestro dei patrimoni mafiosi.

Intervistato da Giorgio Bocca nell'agosto del 1982, Dalla Chiesa denunciò la mancanza di sostegno e di mezzi da parte dello Stato. Il Generale sottolineò l'espansione della Mafia, che si era rafforzata anche negli altri capoluoghi della Sicilia, in particolare a Catania.

L'agguato e la morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Rita Dalla Chiesa Funerali Carlo Alberto Dalla Chiesa 1982
Rita Dalla Chiesa ai funerali di suo padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel 1982

La sera del 3 settembre 1982, alle 21:15, una BMW, con a bordo un commando di Cosa Nostra, affiancò la A112 guidata da Emanuela Setti Carraro, seconda moglie del Prefetto, al suo fianco c'era Carlo Alberto Dalla Chiesa. Dalla BMW furono sparate 30 raffiche di Kalashnikov AK-47, fucili progettati in Unione Sovietica e usati in molti attentati sia di matrice terroristica che mafiosa. Per i due non ci fu scampo.

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Contemporaneamente una motocicletta affiancò l'auto su cui viaggiava Domenico Russo, autista e agente di scorta del Prefetto, un uomo sparò una serie di colpi, l'agente restò ferito. Trasportato all'ospedale di Palermo, Russo morì 12 giorni dopo.

I funerali di Carlo Albero Dalla Chiesa si svolsero in un clima molto teso, lo Stato fu accusato di aver lasciato solo il Prefetto. I rappresentati politici e istituzionali che parteciparono alla funzione, furono accolti con fischi e lanci di monetine da parte della folla. L'unico a passare indenne, ricevendo solo applausi, fu l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.