Michel Hazanavicius ha dichiarato che, per il mercato estero, il suo film che aprirà Cannes 2022 non si intitolerà Z ma Final Cut; l'obiettivo è evitare che il titolo possa richiamare il simbolo usato dall'esercito russo durante l'avanzata in Ucraina.
Da quando Vladimir Putin ha lanciato l'offensiva contro l'Ucraina, i festival di cinema si stanno interrogando sul trattamento da riservare agli artisti russi. L'ultimo problema di Cannes 2022 riguarda Z di Michel Hazanavicius, il cui titolo potrebbe spingere gli spettatori a richiamare il simbolo utilizzato dall'esercito russo. Nel corso di una lettera di spiegazioni inviata a Variety, il regista ha dichiarato: "In Francia ho scelto di intitolare il mio film Z comme Z perché si tratta di una comedy sugli zombie che fa l'occhiolino al cinema di serie Z (il corrispettivo del cinema americano di serie B). Sapere che questo titolo ha provocato ansia e stress nella popolazione ucraina, mi lascia privo di forze e mi intristisce. Ovviamente, è l'ultima cosa che avrei voluto fare!".
Purtroppo, cambiare il titolo per il mercato francese è ormai pressoché impossibile (dal momento che tutto il materiale promozionale è già pronto). Ciò che si può fare, però, è cambiare titolo per il mercato straniero, dove il film verrà distribuito come Final Cut. Michel Hazanavicius ha chiosato: "Il mio affetto va verso la popolazione dell'Ucraina, che ha già sofferto abbastanza. Non voglio che il mio lavoro provochi ulteriore sofferenza".
Dall'inizio della guerra, il simbolo Z ha assunto un significato più ampio nella cultura russa ed europea, con i cittadini che lo usano per segnalare il loro sostegno all'invasione. Alcuni media si riferiscono colloquialmente al simbolo come "zwastika", poiché è arrivato a indicare lo stesso tipo di etnonazionalismo della svastica nazista. L'organo parlamentare dell'Ucraina, la Verkhovna Rada, ha vietato il simbolo in Ucraina insieme alla lettera "V", che ha uno scopo simile.
Gli ucraini si sono offesi all'idea che un simbolo di odio occupi un posto così importante in uno dei principali festival di cinema europei. In una lettera inviata al comitato organizzatore di Cannes (attraverso Variety), l'Istituto del cinema ucraino ha scritto: "Riteniamo che cambiare il titolo del film di apertura del Festival di Cannes possa essere un gesto contro la barbarie, la violenza e il terrore dell'esercito russo".