E' proprio vero che ad alcune personalità la fama ha fatto dono anche dell'immortalità. Questo è il caso di Michael Jackson, il re del pop che, nonostante sia scomparso prematuramente cinque anni fa a Los Angeles, sembra essere più presente che mai nella scena artistica. A confermarlo in questi giorni è anche il Festival di Cannes dove il regista Craig J. Williams è arrivato per presentare a potenziali acquirenti il suo documentario, ancora senza titolo, su Jackson, costruito come una storia intima e unica attraverso gli occhi dei suoi amici più cari. E in questo caso lo sguardo e gli occhi sono utilizzati come un elemento concreto, visto che le voci ascoltate e il materiale utilizzato vengono da Bruce Weber e Matthew Rolston, due fotografi che hanno catturato l'essenza di questa icona pochi mesi prima della sua morte.
Weber ha realizzato con Jackson un servizio fotografico per Vogue in occasione dei 25 anni di Thriller, mentre Rolston realizzò degli scatti per accompagnare un'intervista rilasciata al magazine Ebony. "Per tutti i suoi fan questo documentario rappresenterà un'occasione unica per guardare dietro le scene della sua vita attraverso le persone più vicine a lui - ha dichiarato il manager della Lightning Entertainment Ken Dubow - si tratta di un lavoro incredibilmente potente e siamo fieri di rappresentarlo qui a Cannes."