Blanco e Mahmood nudi sulla copertina di Vanity Fair Italia

Nel numero di Vanity Fair Italia, in edicola dal 23 febbraio, Blanco e Mahmood hanno posato nudi per la copertina del magazine.

Blanco e Mahmood hanno posato nudi per la copertina di Vanity Fair Italia: nello scatto, che sta facendo il giro del web, i vincitori di Sanremo 2022 si coprono le parti più intime con le mani. I nostri rappresentanti al prossimo Eurovision Song Contest 2022, hanno rilasciato al magazine una lunga intervista dove 'si raccontano come mai fatto prima in 15 sorprendenti pagine di storie e visioni', si legge sull'edizione online di Vanity Fair.

Blanco e Mahmood con 'Briividi', la canzone che gli ha permesso di trionfare a Sanremo 2022, stanno scalando le classifiche mondiali, tanto che, attualmente, molti li considerano trai favoriti alla vittoria dell'Eurovision Song Contest 2022, che l'Italia ospiterà a Torino da martedì 10 maggio a sabato 14 maggio. Oggi i due cantanti sono in tendenza sui social ma per motivi che esulano dalla loro bravura artistica. A Blanco e Mahmood è dedicata la copertina di Vanity Fair Italia, ma il prestigioso magazine gli ha chiesto di mettersi letteralmente a nudo. Così, sulla cover del settimanale, i due artisti sono senza vestiti, con le sole mani a coprire le parti più intime, con due colombe sulle spalle e lo sguardo verso il lettore. Il numero, per chi volesse acquistarlo, uscirà in edicola domani 23 febbraio.

"Li abbiamo ritratti così perché le loro storie sono come una pagina bianca, piena di tatuaggi e di sogni, di giovinezza, qualcosa di così forte da scuoterci tutti", scrive il direttore Simone Marchetti nel suo editoriale, come anticipa l'edizione online di Vanity Fair, che sottolinea che i due artisti "si raccontano come mai fatto prima in 15 sorprendenti pagine di storie e visioni". Blanco al settimanale ha detto "Scrivere musica mi ha cambiato la vita. Credo che ognuno abbia qualcosa su cui scommettere: bisogna tirare fuori i coglioni e provarci, qualsiasi cosa sia". Per la musica ha rinunciato al calcio ("Ero difensore centrale, mi chiamavano "fabbro"") e gli studi ("Mollare la scuola è una cosa che, però, sconsiglio a chiunque: avere un'istruzione serve davvero"). Agli inizi "succedeva che ogni minuto libero scrivevo, che lavoravo in pizzeria per potermi pagare lo studio di registrazione, che ho cantato anche alla Sagra della Porchetta, spero non salti mai fuori il video perché ero ubriaco"

Mahmood, parlando di 'Brividi', ha voluto precisare "È passata sia la canzone, sia il contenuto. Mi sembra che anche le persone che hanno apprezzato il pezzo vivano come me i sentimenti, in completa libertà. Il nostro Paese non ha bisogno di sottolineature. O meglio: politicamente il bisogno c'è, c'è sempre. L'omofobia è presente nella nostra società e spero che i principi del ddl Zan diventino realtà il più presto possibile. Mi sono sempre esposto in difesa dei diritti, contro le discriminazioni di genere. Al Festival quest'anno è arrivata una canzone cantata da due cantanti con due storie d'amore diverse, due vissuti completamente diversi. Quando una cosa è naturale, spontanea e scontata alla gente non gliene frega niente: bisogna normalizzare i sentimenti, non ghettizzarli", come si legge sul portale di Vanity Fair.