Beau Solomon: la storia del turista americano annegato nel Tevere

Beau Solomon è morto annegato nel Tevere la notte tra il 30 giugno e il primo luglio del 2016, la sua fine e il coinvolgimento di Massimo Galioto, sono ancora avvolti nel mistero.

Beau Solomon è morto nelle acque del Tevere la notte tra il 30 giugno e il primo luglio del 2016: ancora oggi, dopo l'assoluzione del presunto colpevole, Massimo Galioto, non è chiaro come il turista americano sia finito nelle acque del fiume. Non sappiamo se è stato un tragico incidente o un omicidio. Ripercorriamo la storia del giovane americano

Chi era Beau Solomon

Beau Solomon
Una foto di Beau Solomon

Beau Solomon è stato trovato morto a Roma, sulle sponde del Tevere, il 4 luglio del 2016. Il ragazzo, 19 anni, proveniva da un piccolo paese del Wisconsin, era molto noto negli Stati Uniti perché da bambino era riuscito a sconfiggere il cancro, la sua storia aveva fatto il giro della nazione. Era arrivato nella Capitale per frequentare un corso di 5 settimane alla John Cabot, un'università privata statunitense con sede nel quartiere di Trastevere. Beau era scomparso la notte tra il 30 giugno e il 1 luglio del 2016, poi la tragica scoperta, il corpo del ragazzo presentava una profonda ferita alla testa e la camicia era intrisa di sangue.

L'arresto di Massimo Galioto

Massimo Galioto
Una foto di Massimo Galioto

Il senzatetto Massimo Galioto fu arrestato come presunto omicida di Beau Solomon grazie anche alle accuse di Alessia, la sua fidanzata di quel periodo. La ragazza raccontò che Beau stava inseguendo delle persone che lo avevano rapinato, correndo arrivò verso Alessia e Massimo, che vivevano in una tenda sulla banchina, sotto il Ponte Garibaldi, su un lato del Tevere. Massimo e Beau avrebbero iniziato a discutere e la ragazza, intervistata da TG 1 disse "Ha incrociato Max e ha avuto una colluttazione con lui. È finita male. Prima l'americano l'ha spinto e Max ha reagito. Si sono spinti a vicenda". Quando Beau è caduto nel Tevere "Max non è scappato", il senzatetto, secondo il racconto della ragazza e degli inquirenti, era tornato a dormire nella tenda. Il telefonino del ragazzo e la sua carta di credito non sono mai state ritrovate dagli inquirenti. Si suppone che siano state rubate da persone estranee alla morte del ragazzo. Con la carta di credito furono spesi 1500 dollari tra il giorno della scomparsa del ragazzo a quello in cui fu trovato il cadavere. .

Massimo Galioto assolto per l'omicidio di Beau Solomon

Massimo Galioto Processo
Massimo Galioto durante il processo

Nel giugno del 2019 Massimo Galioto è stato assolto dal Tribunale di Roma "per non avere commesso il fatto". L'accusa aveva chiesto l'ergastolo, secondo gli inquirenti il Galioto aveva spintonato Solomon e con due calci lo aveva buttato nel fiume.

Nel novembre del 2020 anche i giudici della Prima Corte d'Assise d'Appello di Roma hanno assolto Massimo Galioto. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto una condanna a 18 anni per l'imputato. Nella requisitoria finale il Procuratore Generale aveva asserito "Il problema di questo processo non è stata la ricostruzione del fatto, caratterizzata da plurimi elementi convergenti contro Galioto, in assenza di riscontri di una dinamica alternativa, ma l'inutile complicazione determinata dal non voler credere che delle riprese video non consentissero di raggiungere, esse sole, la prova diretta del fatto stesso".

Le motivazioni dell'assoluzione di Massimo Galioto

Genitori Beau Solomon Papa Francesco
Papa Francesco con i genitori di Beau Solomon

Come riportato da Roma Today, nelle motivazioni dell'assoluzione, i giudici della corte d'Appello, hanno scritto, tra l'altro, riferendosi al video della caduta in acqua di Beau Solomon: "Il contatto fisico fra l'aggressore e Solomon non è provato. Le immagini non forniscono la conferma al narrato della principale testimone dell'Accusa: un dato obiettivo del quale non si può non tenere conto". Le riprese a disposizione della Corte "non mostrano nessun calcio e collocano il lancio di un oggetto (...) prima della caduta della vittima in acqua".