Frank Grillo credeva di aver già chiuso con il Marvel Cinematic Universe dopo Captain America: Civil War, e invece lo abbiamo potuto rivedere in una scena di Avengers: Endgame. Ma se questo cameo è stato possibile, è stato solo grazie al figlio dell'attore.
Come raccontato dallo stesso Grillo durante il podcast Lights Camera Barstool, il suo ruolo come Brock Rumlow - un agente dello S.H.I.E.L.D. rivelatosi in realtà membro dell'Hydra e divenuto in seguito il villain Crossbones - non gli aveva dato le soddisfazioni che sperava, principalmente per via della sua troppo rapida uscita di scena: "La traiettoria che ha preso Crossbones nei film lo ha portato a uscire di scena piuttosto in fretta, no? E io ero un po' amareggiato per questo, perché avevo firmato un contratto per sette film con i Marvel Studios. Credevo che avrei avuto una parte [più consistente] nel MCU, ma poi non è successo" ha raccontato.
"Così quando mi hanno chiamato per chiedere di tornare e mi hanno detto 'Hey, avremmo bisogno che venissi qui per una settimana per il film di Avengers' io ho subito chiesto 'Per cosa?'. E loro 'Beh, non possiamo...' così ho rifiutato. 'No, non lo farò'. E ho riattaccato".
Eppure, nelle scene di Avengers: Endgame in cui i nostri eroi tornano indietro nel tempo, ecco spuntare un volto familiare... Cosa, o meglio, chi gli avrà fatto cambiare idea?
"Ma poi mio figlio di 22 anni mi ha detto 'Dovresti andare e filmare le scene per Avengers'. Io gli chiesi il perché, e lui mi rispose 'Perché ti dico che devi andarci. Non importa se ci sei solo per 10 secondi nel film, sarà parte della storia. È una cosa enorme, e una scena importante. È qualcosa di importante. Tutti quanti la vedranno e penseranno sorridendo 'Oh mio Dio!'" ha rivelato "Ecco perché l'ho fatto, per mio figlio, non per i Russo".
E vista la riuscita della scena, e i traguardi che ha raggiunto Avengers: Endgame, diventando anche il film di maggiore successo al botteghino nella storia del cinema, è abbastanza evidente chi l'ha vista più lunga qui...