Al Pacino ricorda il primo incontro con Marlon Brando: "Era ricoperto di sugo di pollo"

La star de L'avvocato del diavolo ha ricordato il bizzarro momento in cui si è trovato di fronte l'illustre collega.

Al Pacino in una scena di Il padrino - Parte III

Nel suo memoir dal titolo Sonny Boy, Al Pacino ha raccontato il primo incontro con Marlon Brando sul set de Il padrino, svelando il comportamento molto particolare del collega, tale da fargli praticamente dimenticare l'argomento della conversazione che affrontarono.

Dopo essere stato brevemente presentato alla star di Fronte del porto durante una cena, Pacino racconta che fu praticamente costretto a pranzare con Brando dal regista del film Francis Ford Coppola, che insistette parecchio.

Primo incontro

"Non volevo davvero parlarci" confessa Pacino "Pensavo non fosse necessario. Il disagio che provavo al solo pensiero di dover pranzare con lui mi terrorizzava, sul serio. Era il più grande attore vivente del nostro tempo. Sono cresciuto con attori come lui, personaggi larger-than-life, come Clarke Gable e Cary Grant. Erano famosi quando la fama aveva un significato, prima che la magia svanisse. Ma Francis disse 'devi farlo', così lo feci".

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Primo piano di Al Pacino ne Il padrino - Parte III

La prima vera conversazione tra i due avvenne sul set, nella scena in cui il personaggio di Pacino, Michael Corleone, visita suo padre Vito, interpretato da Marlon Brando, in un ospedale abbandonato e mal illuminato:"Era seduto su un letto d'ospedale, io sull'altro. Mi faceva domande tipo 'Da dove vieni? Da quanto tempo fai l'attore?'".

Purtroppo, durante la conversazione Marlon Brando stava mangiando e aiutava Pacino a concentrarsi:"Mangiava pollo alla cacciatora con le mani. Aveva le mani piene di sugo rosso. Anche il suo viso. E per tutto il tempo, quello era ciò a cui riuscivo a pensare. Qualunque fossero le sue parole, la mia mente era fissata sull'immagine di fronte a me, piena di macchie. Lui parlava ed io ero semplicemente ipnotizzato".

Inoltre, Al Pacino era preoccupato per il disordine generato da quel consumo vorace di pollo:"Mi chiedevo cosa avrebbe fatto con il pollo e speravo non mi chiedesse di buttarlo. Mi guardò in modo interrogativo, come per chiedermi a cosa stessi pensando, e io mi chiedevo se sarebbe stato il caso di passargli un tovagliolo. Prima che potessi farlo, Brando spalancò entrambe le mani sul letto bianco e spalmò il sugo sulle lenzuola, senza nemmeno pensarci, e continuò a parlare".

Quando il pranzo finì, Marlon Brando guardò Al Pacino con occhi gentili e gli disse che ce l'avrebbe fatta. Al Pacino racconta che probabilmente gli disse semplicemente 'grazie' perché era troppo spaventato per dire altro.