Con la morte di Shohei Imamura il cinema giapponese perde una delle sue figure più rappresentative: il regista, che era nato a Tokyo nel 1926, si affermò alla fine degli anni '50 con il film Desiderio rubato con cui raccontava la storia di un gruppo di attori nomadi, che nel loro spettacolo alternavano il tradizionale kabuki, ad uno spettacolo di strip-tease.
Celebre per aver raccontato una realtà giapponese diversa da quella convenzionale, Imamura ha dovuto affrontare anche numerose difficoltà, nel corso della sua carriera, soprattutto legate alla mancanza di finanziamenti per realizzare le sue opere. Fu per questo motivo infatti, che nell'83 Imamura fondò una scuola di cinema a Tokyo, grazie alla quale riuscì a realizzare La ballata di Narayama che portò anche a Cannes.
Se si esclude il film collettivo 11 settembre 2001 per il quale Imamura ha firmato l'episodio ambientato in Giappone, l'ultimo film del regista è stato Acqua tiepida sotto un ponte rosso del 2001.