Dal 28 ottobre su IWONDERFULL Prime Video Channels arriva Truppa 13, la nuova creazione del regista finlandese Teemu Nikki, già autore di 100 litri di birra, candidato della Finlandia alla corsa agli Oscar 2026 per il Miglior Film Internazionale. Sette episodi brevi, un cast di giovani interpreti e una satira pungente che indaga il volto più fragile - e assurdo - della modernità europea.
La caserma come metafora dell'Europa di oggi
C'è qualcosa di tragicomico e profondamente umano nell'universo di Truppa 13 - Come l'Europa ha imparato a prepararsi alla guerra e a vivere felice. La serie, firmata da Teemu Nikki e Jani Pösö, si muove tra la commedia nera e la riflessione sociale, mettendo in scena otto giovani reclute alle prese con un addestramento tanto surreale quanto rivelatore. I loro giorni scorrono tra regole paradossali, convivenze forzate e crisi esistenziali, in un racconto che fa della caserma un laboratorio dell'anima.
Nel descrivere la genesi della serie, Nikki spiega: "L'esercito è un'istituzione difficile, ma purtroppo necessaria. Persone molto diverse devono condividere spazi ristretti, dove la privacy è un sogno lontano". È in questa convivenza obbligata che il regista individua la chiave del suo racconto: la varietà umana che esplode proprio dove dovrebbe regnare l'uniformità.
Ragazzi e ragazze di origini, classi sociali e culture differenti si ritrovano a condividere una quotidianità fatta di contrasti e scoperte. "In uniforme siamo tutti uguali, ma a uno sguardo più attento la diversità emerge con forza", aggiunge Nikki, chiarendo la missione profonda della serie: raccontare come, anche nei luoghi più rigidi, possa nascere il rispetto reciproco.
La caserma diventa così un piccolo continente in miniatura, un luogo dove l'Europa contemporanea si riflette nelle sue paure e nelle sue possibilità. Le "reclute allo sbaraglio" non si allenano solo a maneggiare armi o obbedire agli ordini, ma a sopravvivere a se stesse. In un mondo sempre più incerto e frammentato, Truppa 13 trasforma la disciplina militare in una parabola sull'identità collettiva, ironizzando sull'idea stessa di prepararsi alla guerra per imparare - paradossalmente - a vivere felici.
Teemu Nikki, il regista che ride della tragedia
Dopo il trionfo internazionale di 100 litri di birra, scelto come candidato finlandese agli Oscar 2026 e già in fase di remake a Hollywood grazie alla casa di produzione Hans Bubby fondata da Dennis Lehane, Teemu Nikki torna col suo linguaggio di sempre: un cinema che fonde ironia tagliente, critica sociale e tenerezza malinconica. In Truppa 13, questa poetica diventa un mosaico tragicomico dove il grottesco incontra la compassione.
Con episodi brevi - dai 13 ai 21 minuti - e un cast di giovani talenti come Kasperi Kola, Elo Umukoro e Meri Luukkanen, la serie assume il tono di una ballata collettiva sull'Europa di oggi, fragile ma caparbia. Nikki osserva i suoi personaggi con uno sguardo insieme lucido e affettuoso: li lascia inciampare, sbagliare, ridere, ma sempre cercando un senso in mezzo al caos.
È questa la cifra del cosiddetto Teemu Nikki Universe, distribuito in Italia da I Wonder Pictures, che raccoglie le sue opere più iconiche - da Il cieco che non voleva vedere Titanic a La morte è un problema dei vivi - tutte unite da una costante tensione verso l'assurdo come verità. Forse è questo, alla fine, il segreto del titolo: non si impara a combattere, ma a convivere con la propria umanità.