Vision è un film del 2009 diretto da Margarethe von Trotta con Barbara Sukowa e Heino Ferch. Durata: 111 min. Paese di produzione: Germania.
Hildegard von Bingen - realmente esistita - è la decima figlia di una ricca e nobile famiglia tedesca e si accorge ben presto di avere una spiccata sensibilità visionaria, ma lo nasconde a tutti. Alla nascita è stata promessa a Dio e all'età di 8 anni consegnata ad un Monastero Benedettino. Diventata più tardi la badessa del convento, abile nella medicina, ha una sconvolgente apparizione che le ordina di rivelare messaggi divini di cui è a conoscenza. Nonostante lo scetticismo e il sospetto di eresia, il Papa la sostiene e le concede di pubblicare le sue visioni. La sua vita cambia, costruisce un suo convento e dà vita ad un rivoluzionario approccio umanista e femminista alla fede.
La visione mancante Mistica, guaritrice, letterata, accentratrice di potere, o semplicemente una donna estremamente bisognosa d'amore? Sono tante le facce di Hildegard von Bingen, una delle figure religiose più influenti del Medioevo. Fin dall'età di tre anni la donna fu vittima di strane visioni, che …
Roma 2009 - Presentato in concorso nell'edizione 2009 del Festival internazionale del Film di Roma.
Margarethe Von Trotta realizza un ritratto sfaccettato di Hildegard von Bingen, focalizzandosi sia sulla sua emancipazione dalle gerarchie ecclesiastiche, sia sulla dimensione umana. Il film però finisce per non rappresentare l'affascinante storia della religiosa benedettina con adeguata forza visiva.
La regista tedesca rivela ai giornalisti tutta la sua passione per il personaggio di Hildegard von Bingen, rivoluzionaria figura religiosa al centro del film "Vision".
La sezione competitiva della giornata presenta dei titoli di spessore, che affrontano temi importanti e questioni delicate: dallo straordinario "L'uomo che verrà" del talentuoso Giorgio Diritti, intensissima rievocazione della strage di Marzabotto, alle istanze femministe della mistica benedettina Hildegard von Bingen di "Vision", passando per la controversa relazione omosessuale tra le file di un gruppo neonazista in "Brotherhood".