The Teacher 2023

Trama del film The Teacher

Il dramma ruota è ambientato nella Cisgiordania occupata e ruota intorno alla figura di Basem El Saleh, un insegnante palestinese che affronta quotidianamente la tragedia della sua vita sotto occupazione. Basem è devastato dal dolore dopo la morte di suo fratello, avvenuta proprio a causa del conflitto. Il suo tormento e la sua rabbia lo spingono a unirsi segretamente a una fazione di resistenza.

La sua vita quindi si divide tra quella dell'insegnante, dove cerca in qualche modo di instillare conoscenza e speranza nei suoi studenti, in particolare al giovane Adam, e quella segreta, spinta dalla sete di giustizia che viene appagata attraverso mezzi violenti. Per via di questo dualismo Basem si troverà di fronte a scelte morali impossibili, correndo gravi rischi. La sua situazione, già complessa, diventa ancora più pericolosa con l'arrivo di Lisa, una volontaria occidentale.

La loro relazione serve come sguardo esterno e funge da elemento chiave per Basem, che non potrà più sfuggire a se' stesso e dovrà confrontarsi con la sua personalità frammentata. Tutto viene raccontato attraverso un evento catalizzante, il rapimento di un soldato israeliano che innesca un'operazione su larga scala e potenzialmente uno scambio di prigionieri palestinesi. Basem finirà al centro di questo scambio che vedrà in gioco la sua etica e la sua stessa vita.

The Teacher in sintesi

La regista palestinese con cittadinanza britannica Farah Nabulsi, che è anche un’attivista che ha lasciato la sua carriera nel settore finanziario (JP Morgan) per dedicarsi alla narrazione della tragedia del popolo palestinese, firma con The Teacher il suo esordio nel lungometraggio dopo i cortometraggi acclamati Nightmare of Gaza (2018) e The Present (2020), quest'ultimo candidato all'Oscar. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2023 e presentato Fuori Concorso al 43° Torino Film Festival.

Lo stile di Farah Nabulsi, che ha scritto anche la sceneggiatura basandosi sulla sua esperienza diretta nei territori occupati e raccogliendo storie vere di palestinesi vittime di arresti, violenze dei coloni e distruzione di case, è caratterizzato dall'urgenza tematica e da un approccio che fonde il dramma umano intimo con uno sfondo politico crudo e realistico. In particolare la scuola in Palestina viene definita dalla regista come una "forma di resistenza": infatti il film esplora il valore dell'istruzione come strumento per esprimere il proprio potenziale e come nemico della tirannia.

Sulla scelta di portare al cinema questa storia la regista ha detto: "Vedo la Palestina come la ferita da cui il mondo intero sta sanguinando in questo momento. E visto che il cinema è un mezzo così potente, mi sono sentita obbligata a usare il mio mestiere per umanizzare il mio popolo, per dare una voce a un'esperienza che è stata a lungo silenziata e fraintesa dai media occidentali".

A interpretare il protagonista, l’insegnante Basem El Saleh diviso tra il suo rischioso impegno nella resistenza politica, i suoi affetti personali e la responsabilità verso i suoi studenti, è l’attore palestinese Saleh Bakri, al quale la regista ha pensato specificamente scrivendo il ruolo di Basem. Nel cast anche la britannica Imogen Poots, che interpreta la volontaria Lisa, e Muhammad Abed Elrahman nei panni dello studente Adam.

Il film è stato girato interamente in Palestina, in particolare in Cisgiordania (West Bank) e nella zona di Nablus e nel villaggio di Burin (Cisgiordania settentrionale). Una scelta che conferisce al film una grande autenticità. Del resto la Nabulsi ha descritto il costo emotivo e mentale di girare un dramma ambientato in una realtà di conflitto che si svolgeva letteralmente intorno alla troupe, con le sfide logistiche e di sicurezza che ne derivano.