Silent City Driver è un film del 2024 diretto da Janchivdorj Sengedorj con Tuvshinbayar Amartuvshin e Narantsetseg Ganbaatar. Durata: 138 min. Paese di produzione: Mongolia.
La vicenda ruota intorno alla storia di Myagmar, un ex detenuto. Dopo aver scontato una pena detentiva di quattordici anni, Myagmar è ormai solo poichè sua madre è morta mentre lui si trovava in carcere. Gli anni di galera hanno lasciato un trauma profondo su di lui; oltre agli abusi e violenze fisiche che ha subito, il senso di colpa per il crimine che ha commesso lo ha spinto a un mutismo psicologico.
La sua unica compagnia è quella di un branco di cani randagi che vivono con lui e del quale Myagmar si prende cura ogni giorno. Occasionali incontri amorosi non lo aiutano, anzi lo fanno sentire ancora più isolato. L'unico lavoro che riesce a trovare è quello di autista per una ditta di pompe funebri. Qui conosce un giovane monaco buddista che si occupa di celebrare le funzioni e un anziano artigiano non vedente che costruisce i feretri.
L'amicizia con queste due persone che sembrano avere una saggezza innata, aiuta Myagmar a guarire lentamente e a ritrovare il suo posto nel mondo. Tuttavia l'incontro con Saruul, la figlia dell'artigiano fanno sprofondare Myagmar nuovamente nella disperazione. La giovane esce ogni sera di notte di nascosto per passare la notte fuori in cerca di qualcosa che la porti nell'oblio, lontano dal mondo che lei vede come un inferno. I due sono una combinazione terribile per il loro benessere mentale, al punto che Saruul dichiara di invidiare l'esperienza carceraria di Myagmar, perchè almeno il carcere è lontano dal mondo.
Il culmine arriverà quando Saruul si ritrova vittima di un ricatto con conseguenze terribili. La polizia ha le mani legate e la criminalità regna sovrana negando la giustizia. Myagmar si trova di fronte a un bivio e nonostante sia consapevole di quanto stia rischiando, prende una decisione estrema.