Mephisto è un film del 1981 diretto da Istvan Szabò con Klaus Maria Brandauer e Karin Boyd. Durata: 148 min. Paese di produzione: Germania, Ungheria.
Tratto da un romanzo di Klaus Mann, ispirato a una storia vera. Hendrik Hofgen è un attore di teatro a Francoforte, e interpreta e compone opere dal vago sapore socialisteggiante. La sua grande occasione sulle scene berlinesi coinciderà con l'avvento al potere dei nazionalsocialisti. Hofgen non esiterà a compromettersi con le alte gerarchie del partito pur di perseguire la sua vena artistica e la sua fame di successo. Ma presto sarà divorato da dubbi lancinanti e, apparentemente, insolubili
Il controverso capolavoro di Szabò Film denuncia. Una catalogazione del genere in questi ultimi anni di cinema è entrata prepotentemente nella moda della critica, favorita, d'altra parte, dalla produzione di una serie innumerabile di film dal basso contenuto etico/estetico con un'innata presuntuosa pretesa di catalogare …
Date di uscita e riprese - Le riprese del film si sono svolte in Francia, Germania e Ungheria. Ecco alcune delle location in cui è stato girato il film: Parigi, Francia Berlino, Germania Hamburg, Germania Budapest, Ungheria
Specifiche tecniche - Girato in: 35 mm. Rapporto immagine: 1,66 : 1. Colore: a colori. Formato audio: Mono. Lingua originale: inglese, ungherese e tedesco.
Attualmente Mephisto ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da Mephisto e le nomination:
Mephisto è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 80% sul 100% mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.7 su 10
Mephisto
2005 - 20th Century Fox
Contiene 2 Ore e 24 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Da questa settimana nelle sale il film-rivelazione di Damien Chazelle, il racconto del calvario di un giovane batterista jazz torturato dal suo direttore d'orchestra al fine di ottenere la performance perfetta: un esempio magistrale di come il cinema abbia saputo mettere in scena il prezzo disumano dell'arte.
Il film del regista ungherese si pone su molteplici piani di lettura, rendendone difficile un giudizio univoco e pacificante, ma non mostrando cedimenti al passare del tempo