La mia famiglia a Taipei è un film del 2025 diretto da Tsou Shih-Ching con Janel Tsai e Nina Ye. Durata: 108 min. Distribuito in Italia da I Wonder Pictures. Paese di produzione: USA, Regno Unito, Taiwan, Francia.
Il film segue le vicende di una famiglia, tre figure femminili, tre generazioni: la madre, Shu-Fen è una donna single stanca ma inflessibile, che lavora duramente ogni giorno, con un piccolo chiosco di noodle nel mercato notturno. La sua vita è già precaria esistenza ma subisce una violenta virata quando apprende della morte del suo ex marito, un uomo abusivo. Questo la costringe a far fronte agli obblighi culturali e religiosi, tra i quali pagare per le esequie e lottare per l'eredità che spetterebbe di diritto al fratello maschio.
Poi c'è la piccola I-Jing, una bambina vivace che simboleggia la non conformità: la piccola rappresenta il titolo del film e nella cultura tradizionale taiwanese, la sua mancinità è vista con sospetto da tutti, compreso il nonno, una metafora della diversità e della ribellione involontaria che contraddistingue le donne della sua famiglia.
Mentre Shu-Fen è schiacciata tra il lutto, il lavoro e le pressioni patriarcali, la figlia maggiore, un'adolescente di nome I-Ann, cerca una sua via d'uscita dalla povertà accettando un lavoro controverso pur di costruire un futuro migliore. Attraverso gli occhi della piccola I-Jing osserviamo la bellezza e la difficile condizione della gente comune a Taipei, ma soprattutto la celebrazione dell'amore tenace e della forza di queste donne, che si aggrappano al loro legame per non soccombere alla loro difficile realtà.
Diretto dalla filmmaker taiwanese-americana Shih-Ching Tsou, qui al suo debutto da solista alla regia (aveva co-diretto Take Out nel 2004), La mia famiglia a Taipei è un ritratto intimo di tre generazioni di donne della classe operaia a Taipei e affronta questioni sociali e culturali radicate. Il film ha avuto la sua anteprima mondiale alla Settimana della Critica del Festival di Cannes 2025) e ha vinto il Gan Foundation Award for Distribution e il Premio del Pubblico (Audience Prize), oltre a essere stato selezionato come Candidato ufficiale di Taiwan per gli Oscar.
Si tratta di un titolo profondamente personale per la regista: la protagonista, I-Jing, è mancina e viene etichettata dal nonno come "malvagia" o "del diavolo", in linea con le antiche superstizioni taiwanesi. La regista ha raccontato infatti che "il film nasce da un episodio molto personale. Ero un'adolescente quando mio nonno mi disse: 'La mano sinistra è la mano del diavolo. Non dovresti usarla'. Io stessa ero stata corretta da bambina e non ricordavo di essere mancina. Questa frase, tuttavia, è rimasta impressa nella mia mente e ha dato il via a tutto. La mano sinistra diventa una metafora della diversità e della non conformità. Volevo fare un film che parlasse di cosa significa crescere a Taiwan come donna, con tutte le aspettative sociali e i limiti che ti vengono imposti".
Ma la trama espone anche la precarietà dell'indipendenza femminile in una società ancora profondamente Confuciana e patriarcale, e offre uno sguardo vivido e senza censure sulla vita nel mercato notturno di Taiwan.
Shih-Ching Tsou è nota soprattutto come stretta collaboratrice e produttrice di lunga data di Sean Baker (pluripremiato per Anora, The Florida Project, Tangerine), che qui figura come co-sceneggiatore assieme alla stessa regista, produttore ed editore. Per le riprese è stato usato un iPhone, in modo da catturare l'energia e il caos della metropoli, con un’estetica claustrofobica, affollata e intrisa dei neon sfocati e dell'umidità di Taipei. La città è infatti un personaggio a sé stante con i suoi mercati notturni e gli appartamenti angusti della classe operaia.
Le tre protagoniste del film sono Nina Ye nei panni di I-Jing, la figlia più piccola adorabile ma "inarrestabile" nella sua curiosità e ribellione involontaria, Shih-Yuan Ma che interpreta I-Ann, la figlia adolescente inquieta e ribelle, e Janel Tsai che recita il ruolo di Shu-Fen, la madre single, esausta ma risoluta, nel mezzo della lotta tra i bisogni delle figlie e gli obblighi familiari. Sulle attrici la regista rivela che cercava l'autenticità: “Ho trovato le mie attrici principali, inclusa la sorella maggiore, attraverso i social media e in luoghi non convenzionali. Non cercavo solo l'abilità recitativa, ma la loro verità vissuta. Ogni attrice ha portato la propria esperienza al ruolo".
Attualmente La mia famiglia a Taipei ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
La mia famiglia a Taipei è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 98% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 77 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.5 su 10
Dopo un anno di film di sicuro interesse, I Wonder Pictures promette di chiudere in bellezza e rilanciare con un 2026 di alto livello, da Marty Supreme a The Drama.
I vincitori di questa edizione sono stati annunciati e tra i titoli premiati ci sono anche Tienimi presente e Roberto Rossellini - Più di una vita.