Isola 10 è un film del 2009 diretto da Miguel Littin con Cristián de la Fuente e Luis Dubó. Durata: 117 min. Distribuito in Italia da Nomad Film. Paese di produzione: Cile, Brasile, Venezuela.
Santiago, 1973. Dopo il colpo di Stato, una trentina di leader e autorità dell'Unidad Popular vengono trasferiti sull'Isola Dawson, il campo di concentramento più australe del mondo, situato nello Stretto di Magellano. Un forte e freddo ufficiale delle forze armate si occupa di questi prigionieri eccellenti... Mesi di reclusione, incertezza, solitudine, isolamento e condizioni estreme, fanno sì che questi uomini crescano in forza e lottino insieme contro gli oppressori. A Dawson Isla 10 la loro amicizia si rafforza, come la testimonianza e la memoria della storia del Cile.
Quel campo della vergogna Nel 1973, l'anno del colpo di stato in Cile che rovesciò il governo di Salvador Allende sancendo l'inizio della dittatura di Augusto Pinochet, il regista Miguel Littin trovò rifugio in Messico. Nel suo paese d'origine tornò clandestinamente dopo 12 anni per …
Date di uscita e riprese - Isola 10 è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 17 Giugno 2011 (Nomad Film). Le riprese del film si sono svolte in Cile. Ecco alcune delle location in cui è stato girato il film: Isla Dawson, Tierra …
Specifiche tecniche - Girato in: 16 mm. Proiettato in: 35 mm. Rapporto immagine: 1,85 : 1. Colore: a colori. Lingua originale: spagnolo.
Attualmente Isola 10 ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da Isola 10 e le nomination:
Isola 10 è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.1 su 10
Isola 10
2012 - CG Entertainment
Contiene 1 Ora e 57 Minuti di contenuti su 1 Disco.
In uscita anche I guardiani del destino e un film dedicato alle abduction aliene. Spazio anche al passato con Venere Nera, Isola 10 e il documentario Il pezzo mancante.
La seconda giornata del Festival di Roma ha presentato altri due film in concorso, tra cui l'italiano Viola di mare, storia di un amore lesbico contrastato nella Sicilia dell'800. Il cane Hachiko ha commosso la platea di giornalisti, mentre James Ivory conferma l'eleganza del suo cinema.
Nonostante il rigore della messa in scena e le evidenti colpe sul piano della sceneggiatura, riesce comunque a passare lo sdegno di cui si fa portatore l'opera di Littin e il disagio di un periodo che ha fatto da spartiacque nella storia dei rapporti internazionali degli ultimi decenni dello scorso secolo.