Il mio nuovo strano fidanzato è un film del 2004 diretto da Dominic Harari con Norma Aleandro e Guillermo Toledo. Durata: 93 min. Distribuito in Italia da IIF. Paese di produzione: Regno Unito, Spagna, Argentina, Portogallo.
Leni Dalinsky, ragazza ebrea, vuole presentare alla famiglia il suo nuovo ragazzo, Rafi, palestinese. Sulle prime i due fidanzati decidono di non rivelare la cosa, soprattutto a causa di David, il fratello adolescente di Leni, che da poco ha abbracciato l'ebraismo più ortodossso. Tuttavia, non è solo David a preoccupare Leni, in quanto anche altri componenti della famiglia hanno comportamenti un po' anomali. In attesa che papà Ernesto torni a casa per cena, Leni e Rafi si trovano ad affrontare tragicomiche situazioni...
Conflitti di cuore Siamo a Madrid. Leni è una ragazza ebrea che da poco ha una relazione con un giovane insegnante palestinese, Rafi. I due vanno a fare visita alla famiglia di Leni, che ha intenzione di presentare ai suoi il nuovo compagno: tuttavia, quando …
Date di uscita e riprese - Il mio nuovo strano fidanzato è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 20 Maggio 2005 (IIF); la data di uscita originale è: 09 Luglio 2004 (Spagna).
Specifiche tecniche - Proiettato in: 35 mm. Rapporto immagine: 1,78 : 1. Colore: a colori. Formato audio: Dolby Digital. Lingua originale: spagnolo, ebraico, arabo e inglese.
Attualmente Il mio nuovo strano fidanzato ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Il mio nuovo strano fidanzato è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 73% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 70 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.8 su 10
Il mio nuovo strano fidanzato
2005 - 01 Distribution
Contiene 1 Ora e 35 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Grande evento nelle sale italiane, questa settimana: dopo l'anteprima al Festival de Cannes, arriva finalmente l'attesissimo 'Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith'
Ci si diverte, ma si resta anche con l'amaro in bocca per il buonismo profuso a piene mani in una sceneggiatura che, con la sua idea di partenza, avrebbe potuto dare adito a risultati narrativamente interessanti se solo si fosse osato un po' di più.