Be My Voice è un film del 2021 diretto da Nahid Persson con Masih Alinejad e Raheleh Ahmadi. Durata: 94 min. Distribuito in Italia da Tucker Film. Paese di produzione: Svezia.
Racconta la storia di Masih Alinejad, giornalista e attivista per i diritti civili, che è diventata la voce delle donne iraniane nell'ardua conquista dell'uguaglianza civile. Alinejad è diventata la voce di connessione tra chi non può parlare e chi è libero di ascoltare, la voce di chi rinuncia, giorno dopo giorno, a essere una persona con pari diritti, opportunità, libertà.
Masih Alinejad è una giornalista e attivista iraniana, divenuta un simbolo del proprio Paese nella lotta per la conquista dei diritti civili fondamentali, ancora adesso negati alle donne.
Esiliata negli Stati Uniti, dove vive sotto protezione, Masih venne arrestata per la prima volta nel 1994, dopo aver distribuito dei volantini sui quali esprimeva le proprie posizioni antigovernative. Ma questo non l’ha fermata, anzi: la sua battaglia civile è proseguita, ben conoscendo a quali pericoli sarebbe andata incontro tanto lei stessa quanto la propria famiglia.
Tra i punti cardini sui quali Masih si è sempre battuta vi è quello contro l’imposizione dell’hijab, il velo che la religione musulmana, spesso utilizzata da molti paesi mediorientali in maniera intransigente, ritiene obbligatorio per le donne, celandole agli occhi della società maschilista e patriarcale. La Alinejad ha raccontato la sua esperienza in un libro, “Il vento tra i capelli”.
"Sii la mia voce" non è solo la frase manifesto che dà il titolo al documentario, ma è l'urlo di speranza che dallo schermo di un telefonino molte donne iraniane rivolgono alla protagonista del film, l'attivista e giornalista Masih Alinejad. La recensione di Be my …
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(3.0 stelle su 5)
Attualmente Be My Voice ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Be My Voice è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.6 su 10
La recensione di Be my voice, il documentario sull'attivista iraniana Masih Alinejad che dal 2014 attraverso i social incoraggia le donne iraniane a scoprirsi i capelli in pubblico, come protesta contro l'uso forzato dell'hijab.