Il cielo d'Islanda è dentro di te
Nel desolato e spoglio nord dell'Islanda degli anni Ottanta, Finnbogi e Alfred sono due operai della manutenzione stradale che passano l'estate a disegnare linee gialle tratteggiate e continue sull'asfalto e a piantare paletti di legno. Soli con i loro dubbi e le loro storie, immersi nello sconfinato paesaggio lunare che li circonda, i due cercheranno in tutti i modi di far scorrere il tempo più velocemente possibile ascoltando musica a tutto volume, concedendosi qualche sana bevuta calorica e parlando di donne, d'amore, di sentimenti e di futuro. Sebbene molto diversi tra loro per età e mentalità, i due impareranno a comunicare, a conoscersi e a rispettarsi fino alla nascita di un'inaspettata bizzarra amicizia.
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Co-produzione low-budget tra Islanda e Gran Bretagna, Either Way (che letteralmente può essere inteso come 'in un modo o nell'altro') è un film deliziosamente autentico, girato con grande maturità e grande senso estetico da Sigurðsson, che grazie al formato panoramico ha trasformato questa storia d'amicizia quasi in un film fantascientifico, con i due protagonisti alla pari di due alieni che cercano in tutti i modi di conoscersi ed entrare in contatto. Azzeccatissima la scelta di ambientare la storia nei mitici anni Ottanta, un'epoca in cui per comunicare si mandavano ancora le lettere scritte a mano, in cui per mandare dei soldi non bastava un click o una strisciata della carta di credito, un'epoca di grande sperimentazione, sia musicale che nella moda. Un passato e un presente che si scontrano nei gusti musicali dei due protagonisti, che contrappongono il rock al pop elettronico e neomelodico, ma soprattutto nel loro modo di pensare e di vestire.
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Movieplayer.it
4.0/5