Yōkai, i protagonisti indiscussi del folklore nipponico e il loro rapporto con il cinema

Gli spiriti che hanno accompagnato la Storia del Giappone, a cui il Far East Film Festival 2025 dedica una retrospettiva, hanno anche ispirato pellicole orientali e in tutto il mondo, trovando l'interesse di autori contemporanei molto importanti.

Una scena di The Great Yokai War.

La tradizione folkloristica nipponica è senza dubbio una delle più affascinati e ricche della Storia dell'uomo e soprattutto una di quelle (se non quella che più di tutte) ha tutt'ora un'influenza diretta sull'immaginario popolare del Paese del Sol Levante. Le sue influenze si possono osservare nella letteratura contemporanea, indistintamente in romanzi e manga, così come nel mondo dell'audiovisivo, tra anime e film live action. Il Giappone rappresenta, dopotutto, quella parte di mondo che vive la propria identità nella perenne ricerca di equilibrio tra il vecchio e il nuovo.

The Great Yokai War 1968
Yokai Monsters: Spook Warfare, il primo film con gli Yōkai.

Protagonisti indiscussi di una buona fetta della tradizione nipponica sono senza dubbio gli yōkai, spiriti, mostri, presenze o come volete voi, in gran varietà di aspetto, origine e carattere. La traduzione del termine in una lingua diversa dal giapponese risulta difficilissima, dal momento che la parola è composta da due kanji: "YO" e "KAI", rispettivamente interpretabili come "maleficio" e "apparizione inquietante". Provate voi a trovare una parola che possa unirli. Questo è un segno del legame indissolubile e dell'importanza esistenziale che essi hanno per il Giappone. In un certo senso si può dire che essi hanno accompagnato la Storia del Paese, diventandone metafora, termometro e specchio.

Non è un caso che essi sono oggetto della retrospettiva del Far East Film Festival 2025. Un viaggio che comprende una raccolta di saggi curata da Giorgio Placereani e illustrata da Francesca Ghermandi, un'esposizione-evento dal titolo "Mondo Mizuki, Mondo Yokai: 100 opere originali, riviste, libri, documenti, testi critici e video che ricostruiscono l'universo di Shigeru Mizuki" e, ovviamente, una raccolta di ben 12 pellicole tutte dedicate a questi mostri folkloristici, arrivando a nominare anche gli Jiangshi, i vampiri cinesi. Noi, ovviamente, ci occupiamo in questa sede di come cinema e gli yōkai si sono parlati.

Yōkai e Giappone

The Great Yokai War
Una scena di The Great Yokai War.

Il periodo Nara giapponese (che va dal 710 al 794), chiamato così perché segna la creazione della prima capitale permanente del Paese, Heijō-kyō (ovvero l'attuale Nara), è quello dove è possibile rintracciare i primi segni della presenza degli yōkai negli "yōkai taiji", racconti folkloristici con protagonisti le creature, riscontrabili nei principali libri nipponici che si occupavano di raccogliere le tradizioni popolari. Storie molto simili alle vicende cavalleresche. Gli yōkai come esseri malvagi conobbero il massimo splendore nel periodo Heian (794-1185), periodo nel quale prese piede la famosissima leggenda della "Marcia notturna dei 100 demoni". Un'immagine spesso ripresa nel cinema e nella televisione.

Il periodo Edo (1603-1868) ci fu una vera e propria esplosione di popolarità dei cosiddetti "kaidan", racconti dell'orrore con protagonisti questi spiriti, che diventarono un oggetto letterario vero e proprio, in cui tantissimi autori cominciarono a creare i loro personali yōkai. In questo momento incredibilmente importante per la cultura nipponica segna anche la prima vera volta in cui questi mostri folkloristici divennero dei protagonisti pop, trovando spazio anche nella zona dell'intrattenimento vero e proprio. Un primo grande processo di contemporaneizzazione che portarono a modifiche, riadattamenti e stravolgimenti per rendere gli yōkai in grado di parlare al Giappone dell'epoca.

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Un simpatico Yōkai donna.

Arriviamo però al periodo Meiji (quello a ridosso della Prima Guerra Mondiale), ovvero l'era della restaurazione del potere imperiale e della modernizzazione del Paese in modo da riscoprire un nazionalismo in grado di contrastare l'Occidente. Un contesto storico in cui non c'era più spazio per le superstizioni e credenze popolari, considerate zavorre. Fu fondata una branca scientifica per sfatare la mitologia legata agli yōkai e il governo bandì pratiche ad essi legati. Ironia della sorte questo provocò la nascita di una nuova corrente incentrata sulle creature che le vedeva per la prima volta in una chiave positiva, segno di libertà, emancipazione dalla censura culturale e paladini della giustizia a difesa dello spirito giapponese.

Il cinema degli Yōkai

Una scena del film d'animazione La città incantata - Spirited Away
Una scena de La città incantata.

Il cinema fu enormemente influenzato da queste creature al punto che un'enciclopedia non basterebbe per fornire una lista esaustiva, e non parliamo solo di cinema giapponese. Praticamente ogni pellicola di origine nipponica su fantasmi e presenze si basa sugli yōkai (possiamo fare l'esempio, banalmente, della saga di The Ring), così come ogni racconto in cui sono presenti delle creature (Ganz? PokéMon? Chi può dirlo). Essi hanno ispirato i film dello Studio Ghibli al punto che sono citati esplicitamente ne La città incantata e in Princess Mononoke (dopotutto "mononoke" è il nome di un tipo di yōkai mutaforma). Probabilmente anche le origini di gojira sono legate in qualche modo a questi personaggi della tradizione nipponica.

Ci sono state anche grandi firme del mondo del cinema a dedicarsi a storie con protagonisti questi spiriti, come Tsui Hark e Takashi Miike. Il più famoso di quest'ultimo è The Great Yokai War del 2005, adattamento remake del film del 1968 Yokai Monsters: Spook Warfare di Kuroda Toshiyuki (il primo film nipponico dichiaratamente ispirato agli yōkai), ma ispirato anche al celebre manga GeGeGe no Kitaro di Mizuki Shigeru. Una bellissima storia di formazione in cui un ragazzo puro di cuore deve salvare l'umanità da degli yōkai malvagi e corrotti. Una pellicola esempio di come questi racconti riescano ad unire tradizione e mondo moderno come nient'altro in Giappone.

The Great Yokai War Guardians
Una scena di The Great Yokai War: Guardians.

A testimonianza della voglia del pubblico di storie simili e della loro capacità di fare presa sull'immaginario anche dopo tutto questo tempo c'è il fatto che lo stesso Takashi Miike è tornato ad occuparsi degli yōkai nel 2021 con il sequel The Great Yokai War: Guardians. Una pellicola che ripropone in gran parte lo schema narrativo e le intuizioni metaforiche del film precedente, aggiornando a livello visivo e di messaggio sociale. Dal '700 agli anni Venti del nuovo millennio è un viaggio assolutamente niente male, non credete? Probabilmente solo una piccola parte di un legame eterno.