Riseptto a una settimana fa, dalle parti di X Factor non è cambiato poi molto. Quella 2025 si candida a diventare un'edizione strana, segnata dalla quasi completa mancanza di quei "talenti spettacolari" che avevano invece animato parecchie delle ultime stagioni.

E per "spettacolari" non intendiamo qui soltanto la capacità di lasciare un segno nella memoria di noi spettatori, ma anche quel misto di abilità e "je ne sais quoi" necessari a dar vita a uno spettacolo anzitutto televisivo. Sappiamo bene ormai che la macchina nascosta nel dietro le quinte di X Factor è fatta da professionisti capaci di tirar fuori una star da un pezzo di legno grezzo, ma l'impressione generale è che alla maggior parte dei concorrenti visti nelle Audizioni manchi anche quel minimo potenziale.
La domanda a questo punto è: il casting dell'edizione doveva essere fatto con più attenzione, o forse è X Factor stesso a dover accogliere un cambiamento generazionale e a doversi ricalibrare su quello che in effetti sembra essere un nuovo pubblico? Meno spettacolo e più medietas: un "incidente di percorso" oppure un chiaro segnale di trasformazione?
X Factor: le nostre pagelle della terza puntata
Niente che ovviamente non avremo modo di comprendere e forse decretare nel corso delle prossime puntate. Dalla settimana prossima, poi, avremo a che fare con i temutissimi Bootcamp: Giorgia ha annunciato grosse novità nel meccanismo di scelta, la clip di anticipazioni a fine puntata lascia presagire fiamme e scintille tra i giudici. Ma sappiamo ormai che X Factor può vantare alcuni tra i migliori montatori della TV, dunque non resta che sospendere ancora una volta il giudizio.
Jake La Furia - voto 7

Se i concorrenti mancano in qualcosa, allora è lì che i giudici devono correre incontro allo show. D'altronde, da due puntate a questa parte (e quindi escludendo solo l'esordio) X Factor è in allarme da codice rosso: voci non sempre belle, tanta emotività ma poca emozione, ragazzi sempre più giovani e sempre più inesperti. Insomma, c'è bisogno di qualcuno che prenda in mano la situazione e che alleggerisca lo spettacolo. Il nome perfetto per questo è ancora una volta Jake La Furia, che ritrova tutta la sua verve caustico/umoristica.
Paola Iezzi - voto 7

Solo lei dice la verità a Eleonora Dolmesi, la concorrente più ansiosa e ansiogena mai capitata dalle parti del talent Fremantle: nonostante l'ottima performance sulle note di Patti Smith, la voce non basta, neppure se sei a X Factor. Se c'è una cosa che certamente Paola Iezzi ha umilmente imparato l'anno scorso, è che in un programma di questo tipo tutto scorre troppo velocemente e non c'è tempo per gestire nè un'emotività strabordante, nè ingenuità e imprecisioni dovuta all'assoluta mancanza di esperienza (come nel caso del primo concorrente, Tommaso Vulpio).
I suoi sono certamente i sì e i no più onesti e comprensibili della serata.
I Magazzeno passano il turno - voto 4

Salvo poi premiare, almeno in questa prima fase, un'operazione esclusivamente da StraFactor. Questi tre gaudenti milanesi sostengono di avere scoperto perchè tutti ma proprio tutti, nonostante il costo della vita esagerato e il clima mai clemente, vogliano vivere nella città meneghina. Il risultato delle loro ricerche è facilmente immaginabile e ha a che fare con istinti animali e bramosie d'amore, per dirla così.
Si può non essere d'accordo con il loro facile umorismo, così come, d'altro canto, si può facilmente apprezzare un leggero intermezzo di pura goliardia, ma che bisogno c'era di portarli alla prossima fase?
Achille Lauro bastian contrario - voto 6

Solitamente lo bacchettiamo perchè non si spreca per lo show. E d'altronde la pubblica lettura dei suoi messaggi mattutini a Jake La Furia ha svelato che, non a caso, proprio il rapper è il suo collega preferito. "Senza di te questo programma non avrebbe alcun senso" scrive Lauro a giorni alterni. E certo, perchè se dipendesse da lui le puntate potrebbero pure chiudersi con un'ora d'anticipo!
Eppure in questa terza serata di Audizioni l'interprete di "Fragole, panna e champagne", come dalle parti del tavolo piace ricordarlo, ci sorprende, sfoderando i suoi soliti "sì" parauli e divertiti, ma anche alcuni "no" che poco piacciono agli altri tre colleghi. Eppure è proprio da lì che Lauro sta evidentemente già iniziando a costruire la sua squadra* e ad affilare gli artigli.
Francesco Gabbani - voto 5

Se qualcuno dovesse chiederci da che parte sta Gabbani, fino a qui, nella giuria di X Factor, potremmo francamente rispondere "dalla parte delle emozioni". Ovvero un modo come un altro per dire che poi non l'abbiamo ancora capito. Instransigente con alcuni, di manica larga con altri: la differenza in questi casi la fa quello che per ora sa solo lui.
Nelav e il loro imperfetto Franco Battiato - voto 7
Hanno Marilyn Manson tra i loro riferimenti musicali ma portano un brano dell'immortale Franco Battiato: Up Patriots to Arms. Qui l'orizzonte d'attesa sale vertiginosamente e loro, imperfetti, intimoriti, non deludono. Non citano, a torto, la cover precedente dei Subsonica a cui sono certamente debitori, ma la loro versione tra rock e metal reagala finalmente anche ai quattro giudici quel brivido atteso dalla prima puntata.
Menzione d'onore al cantante, Emilio, che, toccato dall'appunto di Achille Lauro sul chewing gum che stava masticando poco prima di cominciare a cantare, ha fatto sparire ogni prova all'istante nell'unico modo possibile: ingoiandolo.