Le abbiamo invocate, piante per disperse e poi amate come la prima volta: X Factor ce le ha fatte desiderare ma alla fine, alle Last Call, ce le ha restituite. Parliamo ovviamente delle sedie. Dopo aver cambiato il meccanismo (ma non il nome) dei Bootcamp con il gioco delle due carte, gli autori non potevano certo farsi sfuggire una delle trovate dello show che continua a funzionare nei secoli dei secoli.
Dunque ecco che quegli strumenti di tortura (per i concorrenti, mica per il pubblico) mascherati da posti a sedere hanno fatto il loro ritorno, e in grande stile perché ora sono diventate solo tre (anziché le classiche cinque). Il loro numero, però, è inversamente proporzionale al grado di suspense che riescono a regalare alla puntata, che scorre via, switch dopo switch, finalmente senza momenti morti, con un ritmo che fa dimenticare per un attimo anche certe pessime scelte dei giudici.
Le nostre pagelle delle Last Call

Quanto andato in scena ieri sera ricorda un po' quello che prima o poi a tutti è successo a scuola: il più bravo della classe (quello che tutti gli altri gufano, per intenderci) ha fatto scena muta all'interrogazione (che a X Factor sarebbe forse stato meglio, piuttosto che steccare così). Cosa decide di fare il prof? Lo manda nel suo banco a suon di ramanzine ma senza quell'insufficienza in registro, perché una giornata storta può capitare a tutti. Con grande disappunto del resto della classe, che vede invece materializzarsi i propri inciampi solitamente con numeri che vanno dal 2 al 5. Infrangendo così ciò che resta della meritocrazia e del senso di giustizia contro ciò che ha un nome, favoritismo. Se consideriamo che, a X Factor, questo non è neppure accaduto con i migliori della classe, tutto ha ancora meno senso.
La squadra di Achille Lauro
Sono arrivati in 7 - Platic Haze, Alfredo Fiore, Francesco Di Fiore, Layana, Vittoria Sofia Donda, Daminao Caddeo, Copper Jitters - ne sono usciti in tre, dopo lo switch più contestato della serata.
Layana - voto 6
La sua voce è sempre incantevole, anche sulle note di Chappel Roan (la canzone è Pink Pony Club), la sua presenza è magnetica. Peccato che l'emozione e un certo grado di inesperienza la rendano ancora molto rigida sul palco. E si trasformino poi in insicurezza quando, in occasione di ogni switch, sembra sempre sul punto di volersi alzare, sua sponte, e correre via da quel palco, dispiaciuta ma anche in un certo qual modo sollevata. Lauro però non molla la presa, anche se ci sarà da lavorare tanto.
Damiano Caddeo - voto 6,5
Nella stanzetta isolata in cui i giudici non direttamente implicati nella scelta ascoltavano, giudicavano e mangiavano fragole, Francesco Gabbani si è detto ancora poco convinto da questo concorrente. Per due che come noi di Brunori Sas non è certo quella canzone che tutti conosciamo nelle sue mani, ma è qualcosa di adatto a un percorso dentro X Factor. Lauro infattti non ascolta il suo collega, e lo portato ai Live, costi quel costi (l'eliminazione del pur meritevole Alfredo Fiore).
Copper Jitters - voto 3
Se ti presenti con l'atteggiamento di chi "se ne frega" ma poi sei comunque in fila per un posto a X Factor, allora devi essere uno molto sicuro delle sue capacità oppure un ingenuo un po' sciocco. Nel caso dei Copper Jitters, che hanno letteralmente massacrato i Blur (a cominciare dalla pronuncia del nome) e la loro Girls&Boys, traete pure le opportune considerazioni.
Achille Lauro - voto 5
"Posso dire? Questa esibizione no. Sinceramente non pensavo di trovarmi in questa situazione con voi. È un pezzo un po' fuori dalle vostre corde? Lo dovevi sapere prima, i tempi di 'faccio tutto a caso perché sono una rockstar' sono finiti da 40 anni. Adesso per essere competitivo nel mercato discografico devi essere un militare". Ovvero un modo molto più diretto per dare ai Copper Jitters degli ingenui anche un po' sciocchi.
Dopo il bagno di realtà concesso da Achille Lauro, eravamo tutti speranzosi: nonostante fossero stati il suo X Pass, perché sobbarcarsi il peso di questi ragazzi con la testa tra le nuvole appesantita da un ego immotivato? Per una volta anche tutti i suoi colleghi sembravano d'accordo.
Invece lui che fa? Dopo minuti di ansia e sofferenza, decide di eliminare i Plastic Haze proprio nella serata della loro performance migliore e di far accomodare i Copper Jitters.
Perfino il "Senato" rumoreggia, per la prima volta in due anni contro il preferito. Lauro cerca di spiegare, perchè sa già che i Copper hanno dei buoni inediti già pronti. Ma non c'è verso, e come ha da dire anche Jake La Furia: "Ma quale Senato! Prenditi i fischi".
Abbagliato da uno "scintillio" che francamente non è poi così palese, Lauro ha chiesto in sostanza un atto di fede al pubblico, che gli verrà concesso per forza, perchè il televoto in questa fase non c'è. Ma rischia di dover pagare interessi altissimi.
La squadra di Jake La Furia
Arrivano in sette come aspiranti finalisti: Delia Buglisi, Alessandro Tomasi, Amanda Bottini, Diego Colombo, Tommaso Vulpio, Vicky de la Peruta e Androgynus. Ma restano naturalmente anche loro in tre: alla fine con il loro giudice ci saranno, almeno nella prossima puntata, Delia, X Pass di Jake La Furia nell'ultimo appuntamento con i Bootcamp, Amanda Bottini e Alessandro Tomasi.
Jake La Furia - voto 6
Sempre il più simpatico, il più generoso (anche in consigli e giudizi verso i colleghi), spesso è anche quello che meglio riesce a coniugare gli aspetti squisitamente tecnici (anche se dice di no) con quelli più legati all'emotività. Sulla carta era quello che aveva i concorrenti più "altalenanti", passando da due "fenomeni" come Delia e Alessandro Tomasi, a talenti decisamente più "nella media".
Purtroppo nella scelta almeno un errore l'ha commesso: nella serata in cui Amanda Bottini ha sbagliato tutto, dal pezzo, agli svisi, all'atteggiamento sul palco, perchè eliminare invece una spumeggiante Vicki de la Peruta che, se non altro, avrebbe garantito lo show?
La squadra di Paola Iezzi
Tra i suoi sette concorrenti - Vincenzo Viscardi, i Kokomò, Francesca Dinale, Sakina Sanogoh, Alice "Millealice" Mascritti, Roberta Scandurra e Mayu - sulla carta sembra difficile scegliere. Alla fine insieme all'unica giudice donna da due edizioni a questa parte approderanno ai Live il suo X Pass, Mayu, Vincenzo Viscardi e Roberta Scandurra.
Paola Iezzi - voto 6,5
Il suo, si diceva, sembrava il compito più arduo ma sono state le circostanze a non renderlo tale. Paola è stata "fortunata" ad aver beccato almeno due concorrenti non proprio nella loro migliore serata. Se la performance di Francesca Dinale sulle note de La Rappresentante di Lista era a dir poco sbiadita, non è andata tanto meglio all'altra su cui, alle Audizioni, tutti avrebbero scommesso: Sakina Sanogoh. La sua cover di It's a pity di Tanya Stephens è buona ma non memorabile, non abbastanza per i Live.
Dando però per scontato che neppure una brutta performance avrebbe fatto indietreggiare la giudice dal portare con sè Mayu, il suo X Pass, l'impressione generale è che Paola Iezzi avesse già deciso a tavolino chi sarebbe approdato ai Live: se Vincenzo Viscardi ha avuto assicurato il suo posto fin dal primo istante, anche per quel suo essere così peculiare vocalmente, la sola, unica, vera indecisione è stata tra Millealice e Roberta Scandurra. E in nessuno dei due casi poteva sbagliare.
La squadra di Francesco Gabbani
Aveva tre sedie a disposizione come tutti ma in fondo le sue sono sempre state due, perchè in nessuno degli universi conosciuti Francesco Gabbani sarebbe approdato ai Live senza il suo Piercesare Fagioli. E quindi alla fine quello che "canta come Dio" ci sarà, e a fargli compagnia in squadra anche Michelle e tellynonpiangere.
Francesco Gabbani - voto 7
Nonostante non si comprendano bene le ragioni per cui abbia deciso di portare con sè Michelle (dopo una Fai rumore di Diodato talmente "sintetica" da risultare svuotata da ogni bellezza) al posto degli Abatjour, gli va riconosciuta la medaglia di "giudice secchione", con tutti i benefici del caso. Con la sua attenzione maniacale per i tecnicismi, la sua predilezione per forme e identità musicali più semplici, nette e pulite, alla fine Francesco Gabbani, sulla carta, è già quello con la squadra da battere. Dove un buon 80% della squadra, sia chiaro, si chiama PierC.
Gli altri giudici gufano Piercesare - non classificati
"And the winner is....": se Paola Iezzi immagina già ad alta voce la scena del trionfo di PierC nella finalissima (il 4 dicembre a Napoli, a piazza del Plebiscito, ripetendo la formula fortunata di un anno fa) di X Factor 2025, Jake La Furia e Achille Lauro, chi con parole a mezza bocca chi con gli sguardi, lasciano trasparire un certo rammarico per non avere QUEL concorrente nella propria squadra.
Sicuri che quel dire ad alta voce, più di una volta, che PierC è il principale candidato alla vittoria sia solo un modo per abituarsi all'idea (in effetti assai probabile)? Caro Gabbani, la prossima volta, anzichè la camicia coi reggiseni, forse è meglio quella coi corni.