Willy Wonka Lego: l’omaggio dei suoi designer al cult degli anni ’70

Ci siamo fatti raccontare da Roberto Ceruti e Jodi Padulano, autori del set Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato, quali scelte hanno fatto per definire il loro set Lego.

Un'immagine del set Lego dedicato a Willy Wonka

Come già lo scorso anno, anche per questa edizione Lucca Comics & Games è stata l'occasione per incontrare con i professionisti del mondo Lego, con i designer, quelli che i set che bramano e desideriamo avere sui nostri scaffali li immaginano e poi progettano. Uno di quelli presentati quest'anno, nel bellissimo padiglione disegnato da Giovanni Timpano, è stato quello dedicato a un cult degli anni '70, di quelli che possiamo considerare immortali visto che è tornato negli ultimi vent'anni con un remake firmato Tim Burton e uno prequel con Timothée Chalamet nei panni della versione più giovane del protagonista.

Parliamo ovviamente di Willy Wonka e la Fabbrica di Ciottolato, arrivato in versione fatta di mattoncini grazie all'intuizione di Roberto Ceruti e Jodi Padulano, che abbiamo incontrato per farci raccontare le loro scelte di design e il lavoro con il team Lego.

Perché Willy Wonka?

Abbiamo incontrato i due designer al termine dell'interessante panel che hanno tenuto sul palco del padiglione Carducci, e abbiamo iniziato la nostra chiacchierata cercando di capire perché Willy Wonka e che rapporto avessero con quel film cult. "Innanzitutto" ci ha detto Jodi Padulano, "è un film che ha anche delle parti che sono legate a Lego, perché quando Gene Wilder canta World of Pure imagination fa pensare molto al rapporto con i mattoncini, tanto che Lego negli anni '90 aveva uno slogan che recitava Just Imagine". Un collegamento vero, presente, che aggiungo un tocco di poesia, ma senza rinunciare a un altro importante aspetto: "la possibilità di avere tantissimi colori diversi, cioè buttare veramente tanta roba super colorata dentro un set era una possibilità che pochi film ti possono dare. Infine all'interno del film c'è tutto un mondo un po' surreale e creativo."

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Le minifigure del set Lego dedicato a Willy Wonka

Creativo, surreale, inaspettato, conferma Roberto Ceruti. "Quando i bambini entrano nella fabbrica non te lo aspetti finché non aprono quella porta. E questo è come viviamo Lego noi: creatività, stupire la gente con quello che creiamo. Il film fa parte della nostra infanzia, della nostra adolescenza, e rispecchiava quello che eravamo noi e abbiamo voluto scegliere qualcosa che ci rappresentasse. Perché scegli qualcosa perché pensi che sia forte, ma se non lo senti tuo c'è poco stimolo."

Che differenza tra il cult del '71 e le incarnazioni successive?

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Gene Wilder è Willy Wonka nel film del 1971

Oltre al film con Gene Wilder del 1971, Willy Wonka è tornato al cinema con Tim Burton e poi con il prequel di un paio di anni fa. Apprezzano anche questi titoli successivi? "Quello di Tim Burton toglie un po' le canzoni" ricorda Jodi Padulano, "aggiunge un'atmosfera che pur essendo colorata è più burtoniana e dà quell'idea di 'twisted', nel senso che le cose potrebbero non andare come ti aspetti e non necessariamente bene. Chalamet riporta l'attenzione sulle canzoni e si avvicina di più allo spirito del primo." Ma sono stati sicuri sin dall'inizio di voler lavorare sul primo film per realizzare il set? "Sai qual è secondo me la forza di quello del '71? Il suo essere il primo." Ovvero il portare per la prima volta su schermo quel mondo, come accade con una serie o un film che adattano per la prima volta qualcosa: lasciano il segno. "Il mondo prima del film con Gene Wilder non era come dopo quel film" aggiunge infatti e lo conferma Padulano, che specifica: "si può apprezzare la trilogia sequel o prequel di Star Wars, ma quella originale resta insuperabile."

Costruire il set Lego di Willy Wonka

Sulle scelte pratiche per il set, invece, Ceruti spiega che "eravamo partiti con un mix. Il nostro progetto era un tributo al mondo di Willy Wonka e abbiamo preso ciò che ci piaceva di più da tutti i film, dal primo a Tim Burton al musical e al libro. Abbiamo cercato di tirar fuori le cose non iconiche ma belle per noi, anche per cercare di raggiungere più persone e più gusti diversi." Ma insieme a Lego, dopo aver raggiunto il supporto nel programma Lego Ideas, si è scelto di concentrarsi sul film del '71. "Abbiamo riprogettato tutto, ma all'inizio è stato fatto un brainstorming per decidere da dove partire. Ci hanno chiesto cosa era importante per noi del nostro progetto durante la primissima chiacchierata e cosa avremmo voluto avere anche in quello finale." Un lavoro di collaborazione molto sensato, perché il team Lego ha bene in mente cosa funziona meglio o su cosa va aggiustato il tiro: "è come se fai costruire la casa dei tuoi sogni a un architetto: gli dici come la vorresti, ma ti affidi agli esperti."

Gli Umpa Lumpa Set Lego Willy Wonka
Gli Umpa Lumpa in versione Lego

Il primo passo era mantenere la scena, iconica, del film del '71. "E poi avremmo voluto mantenere la cascata in movimento, non solo statica, e il ponte che anche se non c'era nel primo film era fondamentale nel nostro progetto. L'abbiamo mantenuto, l'abbiamo spostato indietro camuffato da tunnel della fabbrica di cioccolato. E poi c'è l'atmosfera, colorata, di surrealismo, creatività e roba estrosa. Dovevamo riempire il set di queste cose. Ci hanno coinvolto tanto, facevamo riunione e davamo indicazioni su come procedere, e la volta dopo arrivavano con gli aggiornamenti o a volte ci chiedevano di fare degli schizzi per determinati elementi." E tutto questo, lo sottolinea Roberto Ceruti, "per un costruttore è un sogno impagabile."

L'elemento che li ha stupiti

Ma in questo continuo scambi col team Lego, c'è stata una soluzione che loro hanno apportato che li ha stupiti? Qualcosa che non avrebbero mai fatto in quel modo? "La barca" ci dice subito Jodi Padulano, "non l'avevamo messa perché avevamo paura di strafare, di mettere troppa carne al fuoco. E molti ci chiedevano dove fossero i tubi e la barca. E Lego quando ha iniziato a realizzare il progetto ci ha detto che li avrebbe messi. Per noi è stato perfetto. È venuto un po' più grande, un po' più costoso, ma rappresenta ancor meglio l'ideale che avevamo in mente all'inizio." Sono stati felici, perché sono riusciti a realizzare anche aspetti per i quali loro stessi si erano frenati.

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La barca nel set dedicato al film del '71

E sono stati creati anche dei pezzi ad hoc per il loro set, come capita spesso per i progetti Lego Ideas che vengono trasformati in set da mandare in produzione? "Il cappello di Willy Wonka è un pezzo completamente nuovo" ci ha detto Jodi Padulano, "anche il colore stesso dei suoi capelli è un colore nuovo." E lo conferma Roberto Ceruti che aggiunge che "da oggi Lego ha nella sua palette un colore nuovo grazie al nostro set. Altri mattoncini nuovi non ci sono, ma sono presenti tante ricolorazioni. Pezzi che fino a quel momento non avevano quel colore e che ora lo hanno." E c'è una curiosità che ci aggiunge Padulano che ci intriga molto: "alcuni dei fiori sono nati a cavallo, ovvero sono stati progettati per il set di Willy Wonka, ma poi riutilizzati anche in altri set che in alcuni casi sono usciti prima."

Il prossimo step: che altri cult mancano in versione Lego?

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Willy Wonka in versione Lego con il cappello realizzato appositamente per il set

Con il lavoro meticoloso che Lego sta facendo nel portare in versione con mattoncini molto dei film e delle serie in uscita nel loro catalogo, con parallelamente un lavoro di riscoperta e omaggio del passato, come abbiamo discusso nella nostra intervista con Rossana Mastrosimini, Head of LEGO Retail Channel di Lego, che titoli ancora mancano e che a loro piacerebbe veder realizzati o progettare in prima persona? "Fino a pochissimo tempo fa" ci ha detto Jodi Padulano, "ti avrei detto E.T. e invece lo faranno. È una bellissima domanda e ci dovrei pensare un po'. Forse Labyrinth." Un'ottima scelta, a cui però Roberto Ceruti aggiunge una interessante sfumatura: "quando tocchi un film che suscita l'effetto nostalgia, dove vai vai sbagli poco. Noi abbiamo pensato a La storia infinita, ci abbiamo provato, e abbiamo tante altre cose dal Principe di Bel Air a Tricky Traps, tutte cose che sono degli anni nostri. Dove c'è un po' di cuore, c'è tanta passione."