Manca un mese alla puntata finale di Violetta (su Disney Channel il 14 febbraio), ma le fan della stellina argentina interpretata da Martina Stoessel sono già alle prese con l'effetto nostalgia, che alternano all'euforia dei concerti che a gennaio e febbraio toccano 8 città italiane. Dopo Bologna, Milano e Roma, il cast capitanato dalla sedicenne brunetta trascorrerà qualche giorno nella capitale francese prima di tornare nel Belpaese. Prima, però, ha incontrato la stampa per raccontare numeri ed emozioni "straordinari", come li definisce lo stesso Dario Rodino (vicepresidente e general manager TV Channels and Interactive di The Walt Disney Company Italia). La produttrice Cristiana Nobili accompagna gli attori italiani Lodovica Comello (Francesca) e Ruggero Pasquarelli (Federico) in questo "ritorno a casa" mentre gli interpreti stranieri Diego Dominguez (Diego) e Facundo Gambandè (Maxi) si godono le attenzioni del pubblico della Penisola. Pur avendo esperienze molto diverse alle spalle tutti, comunque, concordano su un punto: la reazione delle V-Lovers li ha spiazzati lasciando un'impronta indelebile nella loro memoria.
Con il concerto è tempo di bilanci per Violetta?
Dario Rodino: Violetta non è solo un fenomeno TV, ma un fenomeno di costume che ha registrato numeri straordinari decretando anche un grande successo commerciali, tanto che vanno a ruba tutti i prodotti del marchio, dalla cartoleria al fashion. È diventato anche un caso cinematografico unico grazie alla capacità di raccontare storie meravigliose con grandi talenti, giovani professionisti che ballano, cantano e recitano dal vivo in questo tour divertendo enormemente il nostro pubblico.
Il futuro di Violetta comprende una terza stagione?
Cristiana Nobili: Ancora non c'è nulla di stabilito...
Ruggero Pasquarelli: Io vorrei più scene con Lodovica Comello, magari Federico potrebbe fidanzarsi con Francesca!
Lodovica Comello: Non credo proprio succederà (ride)... Io, invece, vorrei che i nostri personaggi tornassero in Italia... sarebbe divertente!
Non avvertite un po' di stanchezza per i ritmi del set o per quelli del tour? Che tipo di impegno richiedono?
Facundo Gambandè: I ritmi sono piuttosto intensi ma ne vale decisamente la pena. Quando giriamo passiamo 10 ore sul set al giorno, dal lunedì al venerdì, a cui si aggiungono le prove per i videoclip. Il concerto richiede il tempo dello show e poi le prove per ritoccare le coreografie, gli incontri con la stampa e con i fan. Basta guardare che tipo di risposta riceviamo dal pubblico per capire quanto tutti gli sforzi siano ampiamente ripagati.
Diego Dominguez: Non tutti riuscirebbero a reggerli, però! (ride)
Martina Stoessel: Il pubblico italiano ha superato ogni nostra aspettativa e io non potrei essere più felice di questo tour europeo. Non mi sembra vero che le bambine conoscano le canzoni a memoria e si emozionino tanto quando ci sentono parlare italiano sul palco. Quest'evento eccezionale ha generato incredibili emozioni.
Lodovica Comello: C'è un abisso tra le fan italiane e le altre: assomigliano molto a quelle sudamericane che, se potessero, si arrampicherebbero sul palco. Ci lanciano regali, come peluche, e sono molto calorose. Altrove, ad esempio in Spagna, il pubblico è silenzioso e attento e canta con compostezza.
Cosa ne pensano i genitori della vostra carriera?
Martina Stoessel: Mamma e papà sono sempre dalla mia parte, con loro mi sento protetta e al sicuro dovunque sia e qualunque decisione io prenda.
Facundo Gambandè: I genitori si oppongono sempre se un figlio intraprende un tipo di lavoro come il nostro. Hanno paura delle delusioni e dei sacrifici e li capisco. Io mi sono trasferito da Cordova a Buenos Aires senza nulla in mano e solo dopo quasi un anno ho fatto il provino per Violetta, ma comunque mi incoraggiano continuamente.
Diego Dominguez: A 11 anni ho partecipato ad un reality e mia mamma all'epoca mi ha detto che non pensava avessi un timbro vocale pazzesco, eppure mi sono classificato al secondo posto e le ho dimostrato che non contava quello, ma ciò che avevo dentro di me. Da allora mi hanno appoggiato tutti.
Quali progetti vi aspettano per il futuro?
Martina Stoessel: Da grande vorrei fare quello che sogna Violetta. Ora vorrei solo avere l'opportunità di prendere il massimo da quello che mi sta succedendo e mantenere un bel rapporto con le fan. Voglio dedicarmi totalmente al mio pubblico grazie al quale sono qui. Mi piacerebbe fare un mio disco per trasmettere il mio messaggio: creare un mondo migliore. So però che manca ancora molto tempo. Ho quasi diciassette anni, sono giovane e non voglio bruciare le tappe.
Lodovica Comello: A me piacerebbe togliermi lo sfizio dell'esperienza cinematografica, ma se dovessi scegliere una carriera punterei su quella da cantautrice. Studio musica fin da piccola, compongo canzoni e vorrei continuare a farlo.
Miley Cyrus, concluso il capitolo di Hannah Montana, ha cambiato totalmente stile. Dopo Violetta possiamo aspettarci trasformazioni repentine anche da parte vostra?
Ruggero Pasquarelli: Miley ha affrontato un cambio d'età, io nel farlo vorrei crescere con gli stessi fan di adesso.
Lodovica Comello: Ognuno sceglie le proprie strade, ma io non condivido quella di Miley: puoi evolvere mantenendo comunque un decoro e una figura rispettosa. Sono cresciuta con Elisa e mi piacerebbe seguirne l'esempio...