Vikings 6, la recensione: Da Kattegat alla Russia innevata

La nostra recensione di Vikings 6, la nuova stagione della serie con Katheryn Winnick e Alexander Ludwig, su TIMVISION dal 5 dicembre.

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Vikings 6: un'immagine della sesta stagione della serie

Cominciamo questa recensione di Viking 6, di cui abbiamo potuto vedere i primi due episodi in anteprima, con una constatazione necessaria: questa serie ha molte potenzialità - soprattutto per lo sguardo inedito che ci offre su una realtà storica e culturale così lontana dalla nostra -, le perplessità però restano le stesse stagione dopo stagione, in particolare per quanto riguarda la gestione dei tempi, delle diverse sottotrame e dei personaggi (secondari e non) che ne sono i protagonisti.

Con questa sesta stagione, in esclusiva su TIMVISION dal 5 dicembre, ricominciano le avventure di Lagertha e dei figli del defunto Raganar Lothbrok: il suo primogenito, Bjorn, dopo la sconfitta e la fuga del suo fratellastro Ivar Senz'ossa, è diventato Re di Kattegat, e si appresta a farsi carico delle responsabilità che il potere comporta. Ancora una volta ci ritroviamo a seguire diverse sottotrame che, seppur meno numerose che in passato (fortunatamente pare essere stata messa da parte quella legata a Floki e all'insediamento islandese), sembrano organizzate in maniera assai frammentaria: i passaggi da l'una all'altra sono un po' troppo affrettati, e non lasciano il tempo allo spettatore di sentirsi coinvolto nelle storie dei personaggi.

Una trama a tratti interessante, a tratti ripetitiva

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Vikings 6: Danila Kozlovsky nella prima puntata della stagione

Come dicevamo la serie si apre con Bjorn (Alexander Ludwig) sul trono di Kattegat, circondato dai fratelli che gli sono fedeli e senza alcuna idea di dove possa trovarsi Ivar. Tutto il primo episodio, New Beginnings, ruota attorno alla sua necessità di trovare un'identità come re, di comprendere quali passi compiere sia per accontentare il suo popolo sia per rimanere fedele a se stesso. Sua madre Lagertha(Katheryn Winnick), intanto, fa una scelta di vita estremamente radicale: seppellire (letteralmente) l'ascia di guerra e tornare alla vita rurale che l'aveva resa felice tanti anni prima con Ragnar. Allontanandoci di migliaia di chilometri ritroviamo poi Ivar, che seguiremo in un lungo viaggio sulla Via della Seta. Arrivato in Russia si ritroverà in balia delle mire di Re Oleg, con cui, durante il secondo episodio The Prophet, stringerà una particolare alleanza.

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Vikings 6: Katheryn Winnick nella prima puntata

Le sottotrame principali, almeno per questi primi episodi, sono quindi due: ciò che accade a Bjorn, sua madre e i suoi fratelli a Kattegat e, nel setting completamente nuovo della Russia del IX secolo, le avventure di Ivar in fuga. Tra le due quella che risulta senza dubbio più interessante è ancora una volta quella legata al carismatico Senz'ossa, che riesce a conquistarsi la fiducia di un re forse ancor più folle di lui. La scelta di spostarsi così lontano dà poi una sferzata d'aria fresca ad una storia che cominciava a sembrare ripetitiva, portando lo spettatore in territori inesplorati inediti ed interessanti. A confronto quanto accade a Kattegat sa di già visto e di prevedibile: durante la visione ci siamo ritrovati più volte a sperare che dalla corte vichinga ci si spostasse di volta in volta a quella russa, i cui intrighi di potere e faide familiari ci sono parsi ben più accattivanti dei dubbi di Bjorn sul possibile salvataggio di Re Herald.

Un cast all'altezza ma manca qualcosa (o qualcuno)

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Vikings 6: un'immagine della sesta stagione

Il cast di Vikings 6 resta uno dei punti di forza della serie anche se, come ci eravamo già resi conto nella quinta stagione, dopo la morte del personaggio interpretato da Travis Fimmel, non riusciamo ad affezionarci a nessuno dei personaggi come avevamo fatto con il defunto Re Vichingo. Il carisma e la personalità di Ragnar sono difficili da eguagliare, tanto più che era stata proprio la sua presenza a farci inizialmente avvicinare allo show. Il suo possibile erede resta sempre Ivar, ma comunque quella di Ragnar è un'eredità molto difficile da ricevere e portare avanti. Re Oleg, che si aggiunge ai personaggi che già conosciamo, è senza dubbio una new entry interessante, ma tutto dipende da come nelle prossime puntate verrà sviluppata la sua storyline.

Cosa ci aspettiamo dalle prossime puntate?

Dopo questi primi due episodi proseguiremo nella visione di Vikings 6? Ovviamente si, anche se continuiamo a chiederci se non sarebbe stato meglio concludere la storia alla quarta stagione, con la morte del suo protagonista originale. Tutto quello che è stato realizzato dopo, per quanto comunque coinvolgente ed avvincente, non ci ha mai tenuti incollati allo schermo come le avventure di Ragnar Lothbork. Quanto più ci interessa vedere di questa sesta stagione, come avrete già ampiamente capito da questa recensione, è la storyline ambientata in Russia, con la speranza magari che, in un epico finale, potremo assistere ad un sanguinario scontro tra le armate di Bjorn e quelle di Re Oleg.

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Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Vikings 6 ribadendo ancora una volta quanto questa serie, pur restando molto avvincete, faccia sorgere in noi alcune perplessità. Spesso i passaggi da una storyline all'altra risultano forzati e troppo veloci, non lasciando il giusto tempo allo spettatore per farsi coinvolgere dalle vicende dei diversi personaggi.
Il cast è sempre all'altezza ma, tra tutti, ci ha molto incuriosito la new entry della stagione: Re Oleg.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • La stoyline con Ivar e Re Oleg ambientata in Russia.
  • Il cast di livello.

Cosa non va

  • Una gestione dei tempi e del passaggio da una sottotrama all'altra affrettata e frammentaria.
  • La storyline a Kattegat, che sa di già visto.