Illuminato come se fosse il set di un film western, si parte dall'Esquilino. Tra Termini e via Giolitti. Un cammino inusuale, alla scoperta della stratificazione storica della "città più bella del mondo". Non il solito percorso, bensì un viaggio "fisico e interiore" di un giovane content creator (interpretato da Giuseppe Lino), per l'occasione affiancato da Kyria, la sua inseparabile cagnolina. Questo è lo spunto di Uncovered Rome della brava Giulia Randazzo, docu-serie divulgativa voluta dalla Soprintendenza Speciale di Roma e nato dall'idea di Alessio De Cristofaro. Un documentario seriale capace di andare oltre la cartolina, per un affresco intimo e popolare in cui gli spazi diventano luoghi di memoria e aggregazione, dalla Necropoli Portuense fino alle campagne di Sacrofano.
Uncovered Rome: intervista a Giulia Randazzo e all'interprete Giuseppe Lino
"L'idea era partire e raccontare Roma da Via Giolitti", spiega Giulia Randazzo, che Movieplayer.it ha incontrato a margine dell'anteprima alla Festa del Cinema di Roma. "Quello è un luogo che mi ha fatto pensare a De Chirico. Sembra un quadro, compresa la torre dell'Idroscalo. C'è una luce quasi da film western. Ho osservato Roma da un altro punto di vista e ho pensato: chissà, forse si può raccontare anche così, senza mostrare il Colosseo".
Uncovered Rome esalta la bellezza che risiede nella normalità e nella storia: "La bellezza è nelle cose piccole, perché a volte quando si fanno vedere i luoghi nascosti, si punta troppo sullo scoop. Mostriamo luoghi assolutamente ordinari, ma se conosci la storia della strada su cui stai camminando, ha un altro sapore, ha un'altra magia", prosegue Giulia Randazzo. Il percorso è "divergente" anche nella narrazione digitale, ribaltata dalla serie: "In questo caso è tutto al contrario, l'alterego digitale del nostro content creator vive la sua vita pubblica su Instagram, dove i post sono tutti perfetti, curati, precisi. Nella serie vediamo il backstage della sua vita privata". Del resto, come dice Giuseppe Lino, "La Roma più bella è anche quella meno affollata, non piena di persone. Proprio per questo stiamo provando a far vedere questi luoghi e farli conoscere. Sono spazi disponibili e visibili a tutti".
La bellezza dietro la gentrificazione
In qualche modo, Roma soffre terribilmente il problema della gentrificazione e della perdita di identità a favore di un turismo sregolato. "Questo è vero solo per una piccolissima porzione di Roma, quella che noi stiamo cercando di raccontare è tutta quell'altra porzione, dove invece l'identità c'è, è molto forte", continua la regista. "In città c'è un'identità che, come direbbero proprio a Roma, è piena di sagome. Personaggi che sembrano quasi dei cartoni animati. Roma c'è ed è viva".

Un tema che non risparmia le grandi città. "Siamo di Palermo. Non ci sono più case da affittare in centro, sono tutti Airbnb", dice Giuseppe Lino. "Moltissimi locali di grandi multinazionali stanno prendendo sempre più piede, si sta un po' disumanizzando. Roma è molto grande, però forse questa cosa si inizia a percepire".