Recensione Promettilo! (2007)

Tutti gli elementi del cinema di Kusturica ritornano anche in questa pellicola e questo causa l'emergere di situazioni forse già viste, ma non per questo meno divertenti o avvincenti.

Una promessa mantenuta... troppe volte

E' lo stesso Emir Kusturica a mettere le mani avanti e ad ammettere in conferenza stampa: "Ormai faccio sempre lo stesso film". Ed in effetti questo Promettilo! (Promise Me This) non è poi certo troppo differente del delizioso Gatto nero, gatto bianco o da alcuni dei suoi precedenti film, in cui i tanti ingredienti del suo cinema - la musica sfrenata, il caos "organizzato", la difficile distinzione tra reale e surreale, forma e contenuto - si fondono e creano una ricetta al tempo stesso unica e familiare.

La storia manca di un vero e proprio spunto politico - anche se il regista in un'occasione non manca di sottolineare come a differenza dei nazisti gli americani non bombardano per odio, ma per troppo amore - ma è ricca di eventi: Tsane vive tranquillo e felice in campagna, finchè un bel giorno il nonno, che sente che la sua vita sta per giungere al termine e teme per il nipote che non ha nessuno altro a badare a lui, gli fa promettere di fare per lui tre cose: andare in città e vendere la mucca Cvetka al mercato; comprare un'icona religiosa e soprattutto trovarsi una moglie. Nonostante la giovanissima età, Tsane si mette in marcia pronto ad esaudire i desideri del nonno, ma si troverà ben presto implicato in un'avventura ben più complicata nel momento in cui si innamora della bella Jasna che però ha già attratto l'attenzione di una gang di malviventi.

La contagiosa euforia e la festosa gioia di vivere, l'amore sentimentale e familiare che supera ogni ostacolo, violenza e sessualità mostrate in modo così caricaturali e al tempo stesso così naturali: sono tutti elementi che ritornano anche in questa nuova opera del regista serbo e questo causa l'emergere di situazioni forse già viste, ma non per questo meno divertenti o avvincenti. L'avvio del film è un po' sottotono, ma nella parte finale diventa letteralmente scoppiettante e Kusturica al 100%, il che non può certo essere un difetto.
Bisogna ammettere però, anche se si amano visceralmente i lavori di questo grande autore, che il cinema di Kusturica ha davvero bisogno di un forte cambiamento, una brusca virata, nei temi e nel mondo in cui queste storie vengono raccontate: se è anche vero che per il regista stesso tutta la filmografia da Ti ricordi di Dolly Bell? a questo ultimo Promise Me This è un unico grande film, arriva il momento in cui bisogna smettere di lavorare sulla prima opera, e passare alla seconda: quella della maturità, quella in grado di provare che il talento di un grande regista, uno di quegli autori che hanno fatto e fanno davvero la storia del cinema, è anche frutto della capacità di rinnovarsi, rischiare e ricominciare da capo.

Movieplayer.it

3.0/5