La normalità è un concetto arbitrario e soggettivo. Eppure siamo tutti vittime di condizionamenti culturali, addestrati dalla culla a considerare accettabili alcuni comportamenti, idee e stili di vita, e a giudicarne altri eccentrici, e spesso sgraditi. I modelli promossi dai mass media, nell'era moderna, sono un prezioso strumento di cambiamento e progresso, e negli ultimi anni la TV ha abbracciato in (quasi) tutti i modi possibili l'amore omosessuale, celebrando la coppia gay accanto a quella etero, non senza indirizzare le resistenze ancora fortissime alla normalizzazione di questo modello di famiglia, tanto è vero che oggi è la "norma" vedere personaggi LGTB ritratti nella fiction seriale e non (quasi quanto è la norma incontrarne nella vita), anche sui network e nel primetime: con la blasonata sit-com Modern Family, ad esempio, la ABC ha proposto nell'irresistibile tandem Mitch-Cameron una unione salda e responsabile che viene vista con lo stesso humour e lo stesso affetto degli altri matrimoni dello show.
Ryan Murphy, che ci ha già regalato in Glee l'idillio adolescenziale di Kurt e Blaine, il quale è servito anche a parlare di disagio in famiglia, d'intolleranza, di ricerca della propria identità e di sessualità, si dedica nella nuova comedy The New Normal ad una coppia gay adulta alle prese con un'altra tappa fondamentale dell'esistenza: la procreazione. E in una società in cui l'opinione pubblica è ancora largamente avversa all'idea della maternità/ paternità per le coppie gay, è facile intuire che, nell'ambito di uno show dai toni decisamente lievi, ci sia anche l'intento di affrontare argomenti di una certa delicatezza.
Creato da Murphy a quattro mani con a Allison Adler, già co-produttrice e sceneggiatrice di Glee, Chuck e No Ordinary Family, nonché madre di due figli assieme alla sua compagna Sarah Gilbert, The New Normal è incentrato sull'alchima tra due azzeccati protagonisti: Justin Bartha è David, fascinoso e flemmatico ginecologo dall'occhio ceruleo, mentre Andrew Rannells è la sua "missus", la metà più colorata del cielo, l'autore televisivo Bryan. Per due uomini di successo, mettere mano al portafogli per procurarsi una donatrice - per di più con le fattezze di Gwyneth Paltrow, protagonista di un cameo nel pilot - non è un problema. La faccenda si complica con il surrogato uterino: come individuare la ragazza giusta, sana, diligente e dotata di mentalità aperta, che proteggerà e nutrirà per nove mesi la nuova preziosissima vita? Per caso e per fortuna arriva nella vita di David e Bryan la dolce Goldie (Georgia King), giovane madre in fuga con la figlioletta da un marito fedifrago rimasto nell'Ohio, che sogna di tornare a studiare per diventare avvocato e guarda con affetto al sogno di paternità dei due uomini. Inutile negare che la ricetta, fin qui, è decisamente iperglicemica; l'antidoto all'indubbio sentimentalismo del soggetto, però, arriva a Los Angeles al seguito di Goldie ed è la diabolica nonna interpretata dalla grintosa Ellen Barkin: una donna apertamente omofoba e razzista, le cui raggelanti tirade, però, sono scritte con intelligenza, e più che a ridicolizzare gli avversari bigotti, servono a fornire un efficace contraltare alle tesi che gli autori sposano, e a rappresentare con realismo e financo rispetto la mentalità di tanti americani.
A dare filo da torcere a questa Barkin in grande spolvero c'è anche, nei panni dell'assistente _black _ di Bryan, NeNe Leakes, la divertente reality star prelevata da Murphy da Real Housewives, già nemesi di Sue Sylvester in Glee, che al razzismo dell'algida Nana replica con spudoratezza e dignità, mentre la piccola Shania (Bebe Wood), una sorta di Abigail Breslin di Little Miss Sunshine, è la vittima più adorabile, innocente e paziente delle sue stoccate.
Queste dunque le premesse di The New Normal, che promette divertimento e tenerezza se gli si vogliono perdonare una certa prevedibilità e rigidezza nelle prime battute; poco indulgenti nei suoi confronti sembrano essere invece stati l'associazione One Million Moms, che ha pubblicamente censurato il nuovo show targato Murphy/ Adler, e il centro televisivo affiliato alla NBC di Salt Lake City, che ha rifiutato di trasmetterlo. E questo, signori, è il "vecchio" normale.