"Wanna partner?": è la frase conclusiva della sesta stagione di The Good Wife. Rapida, diretta, audace. A pronunciarla quasi a bruciapelo, sulla soglia della casa di Alicia Florrick, è però il più impensabile fra i possibili soci in affari: Louis Canning, l'avvocato senza scrupoli che in più occasioni si è battuto all'ultimo sangue con Alicia & company in un'aula di tribunale, e che fino a poche puntate fa versava - apparentemente in fin di vita - in un letto d'ospedale (Louis è affetto da discinesia tardiva). E ora, il personaggio interpretato da Michael J. Fox potrebbe diventare "l'altra metà" del nuovo studio di Alicia.
È il cliffhanger su cui si chiude Wanna Partner?, ultimo tassello di una stagione bizzarra che ha visto la nostra Alicia, impersonata dalla sempre magnifica Julianna Margulies, spesso lontana dai tribunali e impegnata in un progetto politico naufragato nel peggiore dei modi. E se è innegabile che le emozioni, i drammi e i clamorosi twist della stagione precedente siano rimasti ineguagliati, The Good Wife - perlomeno a nostro avviso - ha continuato a dimostrarsi una delle serie più solide e coinvolgenti del panorama televisivo...
Alicia e la politica: ascesa e caduta
La politica, dicevamo, è stata il tema centrale della sesta stagione (con tanto di cameo dell'attivista Gloria Steinem nei panni di se stessa): convinta dall'astuto Eli Gold (Alan Cumming) a candidarsi alla poltrona di Procuratore di Stato, non senza dubbi e ritrosie, Alicia ha intrapreso un'avventura che, fino a quel momento, aveva vissuto solo come "spalla" del marito Peter Florrick (Chris Noth), diventato nel frattempo Governatore dell'Illinois. Per la prima volta candidata lei stessa, anziché limitarsi ad essere la "brava moglie" del candidato, Alicia si è scontrata prima con il Procuratore in carica, James Castro (Michael Cerveris), uomo subdolo e sleale, e in seguito con Frank Prady (David Hyde Pierce), giornalista televisivo deciso a condurre una campagna 'pulita' e senza colpi bassi. L'etica della politica, non a caso, ha costituito uno dei fili conduttori della stagione 6, con Alicia costretta a confrontarsi con la "macchina del fango", nonché a prendere atto di quel margine di falsità necessario a resistere all'interno dell'agone mediatico.
Nel corso di quasi tutta la stagione, pertanto, Alicia non ha frequentato i suoi (ex) soci, ma ha avuto a che fare con un team di consulenti e strateghi: oltre al navigato Eli, al fianco della donna abbiamo trovato Jonny Elfman (Steven Pasquale), con il quale non è mancato un flirt, e la figlia di Eli, l'irriverente ed ironica Marissa (Sarah Steele), le cui irresistibili frecciate ci hanno regalato più di una risata. Una gara all'ultimo voto, una trionfale vittoria ma poi, all'improvviso, quando sembrava che Alicia si apprestasse ad una carriera come Procuratore di Stato, la doccia gelida: uno scandalo legato all'errato conteggio di alcuni voti, l'indagine da parte dell'Election Review Board e il voltafaccia del Partito Democratico, pronto a sacrificare Alicia sull'altare delle convenienze. L'episodio Winning Ugly ci ha mostrato la nostra eroina tentare di reggere la pressione per poi crollare sotto il peso di un fallimento beffardo e immeritato; una sconfitta a cui si è aggiunta, nell'episodio The Deconstruction, la delusione di non poter essere riammessa nello studio che aveva contribuito personalmente a fondare, proprio a causa della "cattiva reputazione" che si è ritrovata addosso.
Ripartire da zero
La caduta, la frustrazione, il senso di impotenza... negli ultimi episodi, The Good Wife ci ha mostrato una donna messa KO a dispetto dell'impegno e dell'integrità che l'hanno sempre caratterizzata, privata di colpo di tutto ciò che si era conquistata in anni di sforzi e di duro lavoro. Ma Alicia, pur nella comprensibile fragilità di chi si vede crollare il mondo addosso e non può fare nulla per impedirlo, è e resta una combattente: una "dura" che, dopo essersi leccata le ferite, non esita a rialzarsi in piedi e tornare sul ring, incurante del dolore e dei fischi del pubblico. Così, negli episodi Don't Fail e Wanna Partner?, eccola seguire il richiamo del tribunale, territorio in cui Alicia sa rivelarsi un'autentica tigre. Gli autori, per il gran finale, hanno scelto di toccare questioni riprese dalla stretta attualità, ovvero i metodi tutt'altro che limpidi adoperati nella centrale di polizia di Homan Square, in uno dei quartieri più malfamati di Chicago, e i soprusi venati di razzismo nei confronti di cittadini afroamericani da parte delle forze dell'ordine.
Ridotta in una situazione non troppo dissimile da quella in cui versava all'esordio della prima stagione di The Good Wife, Alicia capisce di voler tornare ad esercitare la professione d'avvocato, perfino a costo di fondare uno studio legale (un altro!) e di ripartire da zero. Alicia aveva già vissuto un percorso del genere un anno fa, con la burrascosa uscita dalla Lockhart Gardner per fondare la Florrick Agos... quale sarà ora il futuro della signora Florrick? Fra qualche mese, la vedremo scontrarsi in tribunale con Diane Lockhart (Christine Baranski) e Cary Agos (Matt Czuchry) o avrà finalmente occasione di riprendere a lavorare al fianco dei suoi ex soci? I personaggi di Diane e Cary, bisogna ammetterlo, ci sono parsi un po' 'abbandonati' nelle ultime puntate della sesta stagione, focalizzate quasi totalmente sui successi e sui fiaschi di Alicia (benché Cary sia stato protagonista, nei primi episodi della stagione, di una storyline di grande intensità ed efficacia), e il nostro auspicio è che il ritorno di The Good Wife in autunno possa portare anche a una reunion fra questi tre avvocati che, lavorando insieme, sono davvero in grado di far scoppiare i fuochi d'artificio.
Alicia e Finn: it must have been love...
Introdotto in The Good Wife nella quinta stagione, proprio in corrispondenza con la fatidica uscita di scena di Will Gardener (Josh Charles), l'ex avvocato della Procura Finn Polmar, che ha il volto dell'attore inglese Matthew Goode, è stato una presenza rassicurante e discreta per tutto l'arco della stagione 6: prima come braccio destro di James Castro nel processo contro Cary Agos, salvo poi abbandonare la Procura per le sue divergenze con Castro e decidere di aprire un piccolo studio legale con sede negli uffici della Florrick Agos & Lockhart. Amico sincero di Alicia, sempre pronto ad offrirle un consiglio prezioso, una spalla su cui appoggiarsi o un sorriso di conforto, Finn ha tenuto a freno l'evidente attrazione per la donna, nello stesso modo in cui Alicia non ha mai ammesso (neppure con se stessa) la natura dei suoi sentimenti per Finn. Il loro rapporto, costruito durante conversazioni al bar accompagnate da un bicchiere di vino rosso, va però ben oltre l'amicizia o le consulenze professionali, e negli episodi del 'crollo' ha costituito l'unico punto fermo nella vita di Alicia.
La nostra speranza, in qualità di spettatori, è che la timidezza di questo affetto reciproco possa trasformarsi presto in qualcos'altro: una prospettiva già ventilata per la sesta stagione, ma le ambizioni politiche di Alicia e il riavvicinamento tra Finn e la sua ex moglie hanno impedito che i due si spingessero oltre gli sguardi languidi e la dolcezza dei rispettivi atteggiamenti l'uno per l'altra. Nell'ultima puntata Finn, dopo aver collaborato con successo con Alicia in tribunale, respinge la sua proposta di diventare soci, attribuendo tale rifiuto proprio ad un'attrazione latente che avrebbe rischiato di compromettere la loro relazione professionale. Finora la serie ha gestito il rapporto fra i due personaggi con pudore, credibilità e un'ammirevole attenzione alle piccole notazioni psicologiche, ma un'eventuale storia d'amore fra Alicia e Finn, legati da un'innegabile alchimia, potrebbe rappresentare una piacevolissima novità - ed offrire materiale per un'eccellente storyline - nella prossima stagione...
Addio, Kalinda
Per sei anni, e fin dagli esordi, è stata una delle colonne portanti di The Good Wife. Capelli raccolti, giubbetto di pelle, minigonna e stivaletti, quasi come un'uniforme che non ha mai smesso di indossare, Kalinda Sharma, investigatore dello studio di Will e Diane, intima amica di Will e quasi da subito amica e confidente di Alicia, è un personaggio che ha segnato la storia della serie; ovviamente anche grazie alla sua interprete, la bravissima Archie Panjabi, che nel 2010 per questo ruolo ha vinto l'Emmy Award come miglior attrice supporter. Estremamente abile e pragmatica, dotata di un sottile cinismo celato dietro un accenno di sorriso, Kalinda non è stata solo la "tuttofare" di Diane & soci, ma si è rivelata una donna coraggiosa e audace, pronta a mettere in gioco se stessa con una forza sorprendente, perfino nelle situazioni di maggior rischio. Al punto, ad esempio, di compromettersi per salvare da una condanna certa il suo amico (e occasionalmente amante) Cary; di autodenunciarsi per evitare che le conseguenze della propria frode ricadessero su Diane; di consegnare alla Procura prove sufficienti ad incastrare il temutissimo boss del narcotraffico Lemond Bishop (Mike Colter).
Consapevole che un tradimento nei confronti di Bishop equivale a finire sulla "lista nera" con una taglia sulla testa, Kalinda opta per l'unica via d'uscita: sparire per sempre dalla circolazione. Il suo addio a The Good Wife sembrava essere già avvenuto nell'episodio The Deconstruction, ma la serie ha concesso ulteriore spazio per un ultimo saluto da parte della detective: prima sottoforma di flashback, nell'episodio Don't Fail, e poi, in Wanna Partner?, con un definitivo regolamento di conti con gli uomini di Bishop e, soprattutto, con un ultimo giro di tequila con Alicia. I due personaggi, che non avevano più condiviso alcuna scena da oltre cinquanta episodi, si ritrovano per qualche minuto seduti l'uno accanto all'altra (benché la scena pare essere stata girata separatamente dalla Margulies e dalla Panjabi) per un commovente brindisi. "I momenti con te come tua amica sono stati i migliori che abbia mai avuto", dichiara Kalinda, suggellando la profondità di un'amicizia che la serie, purtroppo, ha 'accantonato' oltre due anni fa. "Ti rivedrò ancora?", le domanda Alicia, ma entrambe, così come gli spettatori, conoscono già la risposta...