Dopo Chissà chi è, ex Soliti Ignoti a dicembre salutato senza troppi rimpianti, il dimenticabile Suzuki Music Party, la resuscitata Corrida e il mai decollato Like a Star, Amadeus ha calato il suo quinto personale asso sul Canale 9, ad un anno dal clamoroso e rumoroso addio a mamma Rai. The Cage - Prendi e scappa è un game show prodotto da Endemol Shine Italy (Banijay Entertainment) con co-conduttrice Giulia Salemi.
The Cage, come funziona?

In The Cage - Prendi e Scappa due squadre, composte ciascuna da due concorrenti (amici, partner, parenti), si sfidano in tre round, alternandosi nei ruoli di "mente" e "braccio". A turno uno dei due risponde alle domande poste da Amadeus, mentre l'altro entra nella Gabbia - uno spazio ricco di premi di ogni tipo e valore - per "prendere e scappare" con quanti più premi possibile prima che le porte si richiudano. Più risposte corrette si danno, più si accumulano secondi per permettere al proprio compagno di trascorrere più tempo nella Gabbia e mettere insieme il proprio "bottino". Round dopo round, i premi nella gabbia vengono incrementati e, dal secondo, vengono aggiunte anche delle "challenges" extra che, se superate, permettono di accedere a premi ancora più ricchi.
Alla fine di ogni round viene calcolato il valore degli oggetti portati fuori dalla Gabbia da ciascuna squadra. Dopo i tre round, la squadra che ha totalizzato il maggior valore complessivo accede al round finale: "Batti la Gabbia", in cui i due componenti della squadra vincitrice hanno 90 secondi per entrare a turno nella Gabbia e portare fuori quanti più oggetti possibile, tra cui un'automobile. L'obiettivo? Raggiungere - o superare - la soglia dei 50.000 euro per "sconfiggere la Gabbia" e portare a casa l'intero valore dei premi conquistati nel corso della serata, con l'incubo di tornare a casa a mani vuote se i due concorrenti non raggiungono la soglia e non riescono a conquistare almeno un premio di consolazione.
Piacevole per quanto caotico, The Cage non decolla

Questo il "regolamento" di un game show che è innegabilmente gradevole da guardare, leggero ma dinamico, con Amadeus perfetto istrione e Giulia Salemi piacevole sorpresa. I 45/50 minuti del programma volano via rapidamente, seppur ripetitivi nello spiegone regolamentare che introduce ogni puntata e un pelo caotici nell'inseguire i concorrenti a caccia di oggetti da accumulare nel minor tempo possibile. Ma il format funziona e non è propriamente impossibile vincere, come accaduto la serata di giovedì ad una coppia di amici che si sono portati a casa poco più di 52.000 euro. Per l'occasione Amadeus è andato incontro ad un ringiovanimento nel look, più casual e meno formale con giacche che hanno salutato i lustrini per cedere a t-shirt e camicie, ma anche The Cage, come già accaduto con Chissà chi è a fine 2024, non decolla. Anzi. Vive nell'indifferenza più o meno generale della tv generalista, in una sorta di limbo dove piovono opinioni positive ma non i telespettatori.
I primi 10 giorni Auditel di The Cage
Eppure la partenza era stata molto fortunata. Domenica 8 giugno The Cage va in onda al debutto con il traino da urlo della finale del Roland Garros tra Jannick Sinner e Carlos Alcaraz, poi vinta dallo spagnolo. In chiaro in esclusiva su Nove, la partitissima viene seguita da 3 milioni e 612.000 spettatori, pari al 27.4% di share, con vittoria al fotofinish al tie-break del quinto set. Un sogno per Amadeus, che non avrebbe potuto chiedere altro. Non a caso Nove sfuma la premiazione di Alcaraz e va subito in onda con The Cage, che debutta con 1.003.000 spettatori e il 5.7% di share. Un risultato ottimo per il preserale Warner Discovery, pur avendo perso oltre il 20% di share nel giro di pochi minuti, dai saluti di Sinner al buonasera di Amadeus e Giulia Salemi. E il dato si fa ancor più preoccupante 24 ore dopo.
Senza finale del Roland Garros in aiuto, lunedì 9 giugno The Cage precipita, con 460.000 spettatori e il 2.4% di share. Meno della metà del debutto. Il 10 giugno Amadeus risale leggermente la china, con 521.000 spettatori e il 2.9% di share, per poi tornare a perdere quota l'11 giugno con 438.000 spettatori e il 2.5% di share. Quella sera, è mercoledì, Amadeus fa doppietta, perché dopo The Cage inizia Like a Star, suo altro programma. E i dati non cambiano, con appena 395.000 spettatori e il 2.6% di share. La prima settimana di programmazione di The Cage chiude al venerdì con 326.000 spettatori e il 2% di share, arrivando ad una media finale del 3,1% di share. Non propriamente una partenza da ricordare.
Il 17 giugno The Cage riparte da 565.000 spettatori pari al 3% di share, miglior risultato ad esclusione del debutto 'drogato' da Sinner, per poi tornare a calare mercoledì 18 giugno con 459.000 spettatori e il 2.7% di share, a cui è seguita un'altra staffetta con Like a Star, partito subito dopo e incapace di andare oltre i 380.000 spettatori, con il 2.6% di share. Complessivamente, con 7 puntate andate in onda, The Cage ha chiuso i suoi primi 10 giorni di programmazione con una media del 3%. Siamo in linea con la poco esaltante media di Chissà chi è, a dimostrazione di un Nove che fatica ad accalappiare pubblico in una fascia oraria straordinariamente competitiva, con Affari Tuoi su Rai1, Striscia la Notizia/Paperissima Sprint su Canale5, Otto e Mezzo su La7, Un posto al Sole su Rai3, 4 di Sera su Rete 4 e Casa a Prima Vista su Real Time.
Amadeus su Nove, un matrimonio che non decolla

Si chiude così una prima complicatissima stagione per l'ex direttore artistico di Sanremo, sbarcato su Nove con l'ambizione di bissare i successi Rai ripetendo quanto già compiuto da Maurizio Crozza e Fabio Fazio, senza riuscire nell'impresa. Warner Discovery non lo aiuta, perché Nove è un canale che di fatto si accende solo dal preserale in poi, senza una propria reale identità, limitando pesantemente le potenzialità di un indiscusso fuoriclasse che ha evidentemente sovrastimato la propria attrattività nei confronti di un pubblico generalista che per anni l'ha associato al servizio pubblico. Raccontato da più parti come "traditore", Amadeus paga lo scotto di aver abbandonato la Rai all'apice di una carriera ultra-decennale, cedendo alle lusinghe di un canale in cui fatica tremendamente ad emergere e con la consapevolezza che con la nuova stagione alle porte bisognerà presto cambiare passo. Più facile a dirsi che a farsi.